Una tempesta in un bicchiere d’acqua. E’ la sensazione che si ha assistendo alle polemiche in merito alla mancata possibilità di fruizione da parte dei disabili della riserva della Biosfera Mab UNESCO di Montedimezzo. I fatti sono questi: un giornalista disabile si reca sul posto, nei giorni scorsi, per visitare l’area naturalistica dell’Alto Molise, ma di fatto non riesce nel suo intento perché il percorso adatto ai disabili è inaccessibile. Ne scaturisce una polemica pubblica, a mezzo stampa, che sicuramente non fa bene all’immagine dell’intero territorio altomolisano: la Riserva Mab è preclusa ai disabili. Questo è il messaggio, fuorviante, che passa.
Sarebbe bastato invece andare sul sito della riserva per leggere questo semplice e chiaro avviso all’utenza: “Il Reparto Biodiversità di Isernia, Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, ha disposto la chiusura del sentiero S1 “Colle San Biagio” nella Riserva naturale orientata di Montedimezzo e il conseguente divieto di accesso e transito fino a nuova disposizione”. Avviso pubblico datato addirittura 10 febbraio 2022. Da quattro mesi on line, ma al collega giornalista evidentemente è sfuggito, oppure non sapeva che proprio il sentiero “Colle San Biagio” è quello destinato ai disabili. Al netto di queste sviste, abbiamo sentito nel merito il colonnello Federico Padovano, comandante del reparto Biodiversità dei Carabinieri forestali di Isernia, il reparto che gestisce materialmente la riserva orientata dell’Alto Molise.
«Dal mese di febbraio il citato sentiero è chiuso, per consentire l’esecuzione di rilievi tecnici strumentali volti a verificare la stabilità degli alberi secolari sradicati lungo il percorso che si sviluppa in circa duemila metri e si inerpica dolcemente sul Colle San Biagio. – spiega con pacata chiarezza l’ufficiale in comando – Da qualche tempo alcuni esemplari di questi alberi, di notevoli dimensioni, si schiantano improvvisamente per collasso del tronco ormai completamente marcio alla base, per l’azione di funghi e insetti. La presenza in zona di tali giganti della natura, di grande impatto ambientale, rappresenta un pericolo per i visitatori in genere e per i portatori di disabilità in particolare, per cui il sottoscritto, a cui compete la gestione e la tutela dell’area protetta, nonché la sicurezza sui luoghi destinati alle visite naturalistiche, ha deciso di vietarne temporaneamente l’accesso onde eseguire i rilievi del caso e procedere alla messa in sicurezza dell’area. Si tratta di un’operazione complessa che richiede un’attenta valutazione socio-economica ed ambientale, la redazione di apposito progetto e l’inevitabile ricorso a ditte specializzate».
Nessun disguido o negligenza, dunque, ma semplici motivi di sicurezza che rendono, al momento, quel sentiero per disabili, non fruibile, inaccessibile appunto. E per scoprirlo, evitando polemiche inutili, sarebbe bastato leggere l’avviso pubblicato dallo scorso febbraio proprio sul sito della riserva Mab. «La chiusura del sentiero, – conferma infatti il colonnello Padovano – è stata regolarmente pubblicata sul sito web ufficiale della riserva con apposito avviso, in data 10 febbraio, e viene puntualmente comunicata a tutti i visitatori che prima di portarsi nella riserva telefonano e chiedono informazioni. E’ evidente che se il sentiero di che trattasi è temporaneamente chiuso, gli scooter elettrici, da impiegare esclusivamente su quel sentiero, non sono disponibili. Si sottolinea che i predetti scooter elettrici non possono essere utilizzati sugli altri diciassette sentieri presenti in riserva, perché non compatibili».
Lo stesso comandante del Reparto Biodiversità di Isernia sottolinea che i visitatori della riserva orientata di Montedimezzo devono informarsi preventivamente delle condizioni della riserva e delle eventuali prescrizioni vigenti all’interno della stessa e per questo è a disposizione il sito web ufficiale appunto. Anche perché l’accesso alla riserva non è affatto libero, come si potrebbe supporre, ma «di norma soggetto ad autorizzazione preventiva». L’auspicio del comandante Padovano è di «aver fornito elementi utili a chiarire il disguido occorso e sgomberare il campo da strumentalizzazioni o malintesi che nulla hanno a che vedere con la tutela e la gestione razionale della riserva. Si resta a disposizione, rimarcando che la riserva – chiude il colonnello – è luogo di conservazione della natura e di fruizione compatibile da parte di tutti i cittadini, compresi i diversamente abili ai quali è dedicato proprio un sentiero, quello di Colle San Biagio realizzato in occasione della giornata mondiale del disabile circa venti anni fa e che attualmente ha bisogno di interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza».
Francesco Bottone