Personale del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia, della Compagnia Carabinieri di San Severo, della Squadra Mobile della Questura di Foggia e del Commissariato della Polizia di Stato di San Severo hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di COLIO Luigi Donato classe ’75, LIMOSANI Michele classe ’86, MASTRONE Aristide Carmine classe ’66, ORLANDO Giovanni Pio classe’83 e SORDILLO Fabio classe’75, gravemente indiziati, a vario titolo, di furti di autovetture, ricettazione e riciclaggio. Un sesto indagato è tuttora attivamente ricercato.
L’operazione è il frutto di un indagine congiunta della dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia. Gli episodi contestati riguardano un elevato numero di furti di autoveicoli commessi tra il luglio e il novembre del 2013, in particolare in Abruzzo e Molise. L’attività investigativa ha permesso agli inquirenti di ricostruire le modalità con cui i soggetti individuavano gli obiettivi, commettevano il furto e successivamente portavano i veicoli in San Severo e Torremaggiore dove provvedevano a smontare in pezzi le autovetture, che poi venivano rivenduti nel fiorente mercato del riciclaggio.
Le indagini, condotte con numerosi servizi di appostamento e con l’ausilio di attività tecnica, consentivano di identificare i malviventi e di attribuire a ciascuno di loro, specifici fatti e responsabilità in ordine alla commissione di ben 15 furti di veicoli, e alle successive fasi di smontaggio, alterazione e rivendita.
Il “modus operandi” adottato seguiva uno schema ben collaudato: gli arrestati, a turno e a seconda delle possibilità di ciascuno di loro, si recavano in due, a bordo di una macchina “pulita”, nelle cittadine abruzzesi o molisane. Una volta individuato l’obiettivo, solitamente autovetture molto diffuse sul mercato, uno dei due si occupava del furto, mentre l’altro fungeva da palo e vedetta per avvisare dell’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. Successivamente rientravano in San Severo o Torremaggiore dove avevano la disponibilità di alcuni locali utilizzati per lo smembramento dei veicoli. Nel viaggio di ritorno, il soggetto con la macchina “pulita” fungeva da apripista avvisando telefonicamente il complice della presenza o meno lungo il tragitto di pattuglie. Una volta giunti alla base, lasciavano la macchina agli altri complici che si occupavano di suddividere i veicoli in pezzi per renderne più difficoltoso il rintraccio e per immetterli, in un secondo momento, nel mercato illecito dei ricambi.
Le investigazioni facevano emergere come il gruppo, sebbene non gerarchicamente organizzato, avesse raggiunto un notevole grado di “affiatamento” e fosse riuscito a ritagliarsi un ruolo di importanza nell’ambito del riciclaggio e della ricettazione dei mezzi rubati. In particolare in un occasione organizzavano un colpo “su commissione” individuando come obiettivo un furgone con cella frigorifera. I numerosi elementi raccolti a carico dei soggetti consentivano all’Autorità Giudiziaria di emettere gli odierni provvedimenti restrittivi. Gli arrestati sono stati associati al carcere di Foggia.
Furti di auto in Abruzzo e Molise, arrestati cinque foggiani
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