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  • Profughi, la Asl: «Dal punto di vista sanitario non c’è nessun pericolo»

    SCHIAVI DI ABRUZZO – «Dal punto di vista sanitario la situazione è sotto controllo e non c’è nulla da temere».

    A rassicurare circa le condizioni di salute dei profughi ospiti del centro di accoglienza di Schiavi di Abruzzo è il medico Emidio Rosati (a destra nella foto, ndr), referente della Asl per la gestione dei flussi migratori.

    Ieri mattina il responsabile medico, interfaccia tra Asl e Prefettura, era a Schiavi, per un primo sopralluogo alla struttura de “Il Tempio”, l’ex ristorante albergo riconvertito in centro profughi dalla Matrix. a destra, Emidio Rosati, referente Asl per la gestione dei flussi migratori

    «Questa struttura è operativa da poche settimane, – ha spiegato il dottor Rosati – e quando ha aperto io non ero presente, perché impegnato altrove. Così oggi sono venuto per quello che possiamo definire un sopralluogo, per prendere contezza della situazione».

    Il dottor Rosati lavora da tempo nel settore dei profughi. Ha preso parte, recentemente, a due missioni di “Mare nostrum”. E’ stato dunque testimone oculare degli sbarchi sulle coste italiane del sud. Operativo sul campo, non seduto sulle comode poltrone degli uffici dei dirigenti Asl.

    «I profughi vengono sottoposti ad una prima visita generale sui barconi sui quali viaggiano, – continua il referente della Asl per la gestione dei flussi migratori – un altro controllo all’atto dello sbarco, un altro ancora all’interno dei centri di prima accoglienza, infine una ulteriore visita quando arrivano nelle strutture tipo questa di Schiavi di Abruzzo».

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    E infatti ieri, insieme al dottor Rosati, c’era sul posto anche il dirigente del 118, Dante Ranalletta, con un infermiere e l’auto medica proprio per effettuare dei controlli sanitari.

    «Il personale sanitario sottopone tutti gli ospiti dei centri profughi a ripetuti controlli medici. – ha aggiunto in chiusura Rosati – Vengono effettuati anche i controlli preventivi sulla tubercolosi ad esempio. Quindi una serie di visite e controlli, dallo sbarco all’arrivo nei centri di accoglienza, che permette di escludere rischi e pericoli per la salute».

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

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