Servono 50.000 per salvare la piscina di Agnone. La somma stimata dalla società che gestisce l’impianto, la Hidro Sport, necessaria per coprire le perdite del prossimo quadrimestre. E’ quanto si è evinto durante l’incontro tenuto nel foyer dell’Italo Argentino alla presenza del sindaco, Daniele Saia, del presidente della Hidro Sport, Tony Oriente e di una delegazione di cittadini. Il caro energia registrato negli ultimi mesi ha portato i gestori a maturare la decisione di chiudere i battenti. Il tutto in attesa della realizzazione dei nuovi lavori previsti il prossimo anno che vedranno l’installazione di un impianto fotovoltaico e di opere strutturali che dovrebbero abbattere i costi di luce e gas.
Attualmente le quote dei 188 iscritti, già lievitate del 15% nella stagione corrente, non garantiscono la parità di bilancio. A riguardo chiesto un aiuto al Comune chiamato ad accollarsi per lo meno il pagamento di due utenze (luce e acqua) come accade per la piscina di Frosolone sempre gestita dalla Hidro Sport. Nel frattempo il 31 di ottobre è stato l’ultimo giorno delle attività. Dal ieri, 1 novembre, l’impianto resta chiuso nella speranza di interventi rapiti e risolutivi. La piscina in località Tiro a Segno, a due passi dal palasport, è stata inaugurata dalla Provincia di Isernia (giunta Raffaele Mauro) nel 2008 e nel corso degli anni ha svolto un importante ruolo di aggregazione sociale oltre che nella pratica e di numerose discipline acquatiche anche a livello agonistico.
Su di essa si è riversata l’intera utenza altomolisana ma in particolare quella proveniente dai paesi abruzzesi che con la sciagurata chiusura del viadotto ‘Sente – Longo’ ha allentato le iscrizioni. In fatto di adesioni paradossale come gli istituti scolatici risultino “non pervenuti”. Circa un ventennio fa, infatti, durante le ore di educazione fisica, ad esempio, i ragazzi delle scuole medie venivano accompagnati nella piscina di Isernia dove partecipavano a corsi dove imparavano a nuotare. All’epoca ad Agnone non esisteva un impianto. Oggi con la realtà in località Tiro a Segno resta inspiegabile la presa di posizione delle scuole cittadine.
Intanto per salvare la piscina alcuni cittadini starebbero per promuovere una sottoscrizione popolare con lo scopo di raccogliere i fondi richiesti. Un’azione lodevole che merita il supporto di tutti per evitare l’ennesima chiusura in un’area che offre pochissimo in merito a infrastrutture e svaghi. Altro esempio evidente è rappresentato dal cinema Italo Argentino che da mesi ha cessato la programmazione di film in prima visione, a quanto pare sempre a causa del caro energia. In questo caso la vicenda è avvolta da un silenzio assordante con i gestori che non rilasciano dichiarazioni ufficiali in merito. Sta di fatto che Agnone e il suo hinterland rischiano di perdere in un sol colpo piscina e cinema.
Pio Savelli