Una decina di sindaci in fascia tricolore, tra i quali anche il primo cittadino di Agnone, Daniele Saia, insieme alle scuole e alle associazioni sociali e culturali del territorio, e al prefetto di Chieti, Armando Forgione, hanno presenziato, ieri l’altro a Rosello, alla consegna delle decorazioni che addobberanno l’abete bianco da donare al Pontefice regnante in occasione del Natale. Archiviate le polemiche attorno all’operazione taglio abete, dunque, si torna a preparare e coordinare l’evento della consegna dell’albero di Natale alla città del Vaticano.
Il “pacchetto” prevede la consegna di un abete, fatto recapitare proprio ieri mattina a Roma, e di una quarantina di piccoli alberi, questi con zolla e radici che poi torneranno tra il Sangro e l’Alto Molise per essere piantumati in loco, ma anche di una campana celebrativa, fusa e realizzata all’interno dei laboratori artigiani e artistici della Pontificia fonderia Marinelli di Agnone e di un cucciolo di pastore abruzzese.
«Nella piazza di Rosello sono state consegnate le decorazioni che addobberanno l”Abete di Natale” che doneremo alla città del Vaticano. – spiega il sindaco del piccolo centro sangrino, Alessio Monaco – Alla presenza di tanti colleghi sindaci, del nostro parroco e del Prefetto di Chieti abbiamo ascoltato le testimonianze degli alunni delle scuole di Quadri, Villa Santa Maria, Pizzoferrato e Castiglione Messer Marino, dei nonni della casa di riposo Sant’Antonio di Borrello e degli ospiti della struttura psichiatrica riabilitativa “Quadrifoglio” di Rosello. Hanno realizzato addobbi straordinari, grazie a tutti. E il 3 dicembre prossimo tutti in Piazza San Pietro per la cerimonia di inaugurazione».
Nessun accenno, da parte del sindaco Monaco, alla figura non proprio lusinghiera rimediata in relazione al taglio di un abete bianco che, per insondabili motivi, sarebbe dovuta avvenire all’interno del bosco di Montecastelbarone, in agro di Agnone. Le cronache dei giorni scorsi, rimbalzate sulla stampa nazionale e internazionale, la notizia è stata battuta infatti anche dall’agenzia britannica Reuters, hanno raccontato una sorta di pasticcio amministrativo e burocratico messo su dalle amministrazioni comunali di Rosello e di Agnone. Riassumendo in due parole: un abete bianco, specie protetta, da tagliare all’interno di un’area Sic in Molise, per il quale erano state acquisite inutili autorizzazioni fornite dalla Regione Abruzzo, incompetente per territorio, e dalla Comunità montana Alto Molise, ente formalmente soppresso che non ha alcuna autorità sulla gestione forestale.
Se il giornalista Dario Rapino non avesse minacciato di incatenarsi all’abete per impedirne il taglio, facendo emergere il pasticcio burocratico e autorizzativo, quell’albero plurisecolare e protetto sarebbe stato abbattuto, reciso e inviato al Papa. L’operazione “patacca” è stata bloccata grazie alla sinergia tra stampa locale e Carabinieri forestali. I due sindaci, Saia e Monaco, scoperti e smascherati, hanno pensato bene di annullare l’operazione e ripiegare su un abete proveniente da Palena, il cui taglio è stato regolarmente autorizzato dalla competente Regione Abruzzo.
«Nel tirare le somme, – commenta caustico il giornalista Dario Rapino – si può tranquillamente affermare come tutta questa vicenda costituisca la dimostrazione della faciloneria, l’incompetenza e finanche l’arroganza dei nostri pubblici amministratori, molti di essi seguaci del famoso detto del Marchese del Grillo». La fase delle polemiche è ora archiviata, si può procedere con quella che sarà una operazione di marketing territoriale per l’Alto Sangro e l’Alto Molise che, all’unisono, doneranno un albero di Natale al Papa e al Vaticano.