Esattamente ad un anno di distanza dalla loro elezione, con tanto di votazioni, i comitati di quartiere di Agnone si rivelano un sonoro flop. Agnone Alta, Agnone Centro e Agnone Centro Storico, contrada di Fontesambuco, contrade Montagna e Rigaini, contrade Marzovecchio e San Quirico, contrada Sant’Onofrio e frazione Villacanale, tutti rappresentati da comitati di quartiere con tanto di consiglio in carica e presidente eletto. In appena dodici mesi si sono liquefatti come neve al sole, nonostante le prospettive dell’assessore al ramo, Amalia Gennarelli, secondo la quale si trattava di uno «strumento di alta democrazia».
In effetti l’idea era buona, aperta, trasparente e democratica: eleggere, nei vari rioni della città di Agnone, dei comitati di quartiere per allargare la rappresentatività delle varie aree cittadine e rurali, in modo tale che l’amministrazione comunale, in particolare la Giunta, potesse avere una interlocuzione diretta e specifica sulle relative tematiche o problematiche da affrontare. Belle parole e ottime intenzioni che sono clamorosamente naufragate nel corso dei dodici mesi appena trascorsi.
«Il comitato di quartiere “Agnone centro” non esiste più. – spiega ad esempio Maria Pia Di Sabato, prima presidente di quel comitato, dunque personaggio pubblico – Già da tempo, appena dopo l’estate, alle riunioni, ci si ritrovava sempre solo in tre. Nell’indire una di queste riunioni, io, quale presidente, dovetti arrivare ad un aut aut: se manca qualcuno, mi dimetto. Proprio per cercare di far partecipare chi, e non temo di essere smentita, è stato presente solo a qualche riunione. Per coerenza, non essendoci tutti i componenti, quella sera mi sono dimessa ufficialmente, comunicandolo per iscritto al sindaco e all’assessore Gennarelli. Nell’ultima riunione, nella quale si sarebbero dovute prendere decisioni importanti, ho partecipato per fare il punto della situazione. Eravamo in tre, tra cui, caso strano, il consigliere del quale, come accennato, le presenze si contano sulle dita di una mano. Egli, senza darmi tempo di dare inizio all’ordine delle giorno, ebbe a dirmi con non poca arroganza: “tu sei dimissionaria, non hai il diritto di stare qui”. Poiché sono una persona coerente, non persi tempo ed infilai per sempre la porta del comitato di quartiere “Agnone centro”».
Scarsa partecipazione, dunque, e screzi interni a quel comitato, ma anche problemi relazionali con il Comune. «A onor del vero, – continua Maria Pia Di Sabato – anche l’amministrazione comunale ci ha abbandonato, perfino l’assessore Amalia Gennarelli, che aveva il compito di supportare i comitati, almeno per quanto riguarda il nostro, non si è fatta più sentire». E dopo le accuse e le critiche, un appello: «Colgo adesso l’occasione per chiedere al sindaco Daniele Saia di prendere in mano le sorti di questo comitato perché si giunga ad una decisione che ne definisca le sorti: o si scioglie definitivamente o si indicano nuove elezioni per riformulare il comitato con nuove presenze, che non si facciano votare e poi si dileguano quando ci sono proposte da valutare ed eventualmente, portare avanti. L’ultima iniziativa, che avrebbe coinvolto sia il quartiere che il personale e gli alunni dell’istituto Alberghiero, è andata in fumo per mancanza di rappresentanza dei consiglieri alla riunione organizzativa. E così ha chiuso i battenti il comitato di quartiere “Agnone centro”, a dispetto di quanto scritto da qualcuno, che, a parer mio, avrebbe dovuto tacere».