Chiude con l’edizione 2023 della Summer School Internazionale in Scienze Politiche dell’Università degli Studi del Molise, dove è si è discusso dei significati e ripercussioni delle diverse forme di potere pubblico e privato in un’epoca contrassegnata da importanti cambiamenti negli assetti geopolitici ed economici.
Quest’anno poi, l’elemento di novità molto apprezzato dai partecipanti è stata la sede: il Giardino della Flora Appenninica di Capracotta, luogo simbolo per il Molise della biodiversità e orto botanico naturale di pregio. Il programma si è sviluppato in quattro giornate di studio dedicate alle manifestazioni più rilevanti del potere e delle sue implicazioni: da quello economico e finanziario al controllo di risorse strategiche, al potere politico in senso lato e che ha annoverato la partecipazione e la presenza di relatori sia dell’Università del Molise sia di diverse altre università italiane, oltre che di rappresentanti del mondo economico e della politica, ma anche della sfera imprenditoriale che, dal Molise affrontano sfide di dimensioni globali.
Ospite di rilievo internazionale il professor Teva Meyer dell’Università Haute-Alsace (Francia), esperto in geopolitica, che ha stimolato il confronto con interventi in tema di relazioni internazionali e risorse strategiche. Davvero significativa la risposta di studenti e studentesse – non solo molisani – che hanno alloggiato nella foresteria del Giardino della Flora Appenninica di Capracotta, fruendo anche, per i trasporti brevi, di e-bike messe a disposizione dal Comune di Capracotta e dalla locale pro-loco, per una Summer School all’insegna della sostenibilità ambientale.
Il momento conclusivo e molto rappresentativo che ha chiuso la XI edizione della Summer School Internazional: la tavola rotonda Sindaci e territorio che, dal prof. Federico Pernazza di UniMol, ha fatto emergere la necessità di un maggiore coordinamento tra gli attori presenti sul territorio per garantire un futuro alle aree interne, soprattutto con soluzioni innovative.
Un confronto ricco di spunti e di riflessioni, dunque, che ha visto il sindaco di Capracotta, Candido Paglione, sottolineare come: “Dalle aree interne arrivi il messaggio della necessità di una fiscalità di vantaggio, perché le aree montane hanno costi superiori alle aree urbane (esempio, combustibile per riscaldamento), ma non hanno gli stessi vantaggi. Naturalmente questo non deve far pensare a nessun assistenzialismo, ma giuste ricompense anche per quanto la montagna assicura (acqua ad esempio) alle grandi aree urbane”.
Il sindaco di Pietrabbondante, Antonio Di Pasquo, ha voluto evidenziare come siamo una comunità resiliente. “Vogliamo vivere. Evidentemente nel nostro Dna, che deriva dai nostri avi Sanniti, c’è la resilienza. Ma una resilienza che deve unirsi all’innovazione, altrimenti non ce la possiamo fare”.
Importanza del territorio è stato il punto centrale dell’intervento di Daniele Saia, primo cittadino di Agnone. “Il Comune da solo non ce la fa. Noi dobbiamo cogliere questa tendenza del ritorno ai territori che un tempo sono stati abbandonati. Ma servono strumenti e interventi nazionali e europei, oltre che una rete tra i diversi attori pubblici e privati”.