«Più che di una protesta condivisibile, credo si tratti di una iniziativa politica, visto che tra poco si vota anche a Torrebruna per il rinnovo dell’amministrazione comunale». Cristina Lella, sindaca di Torrebruna, bolla così l’iniziativa di un comitato spontaneo finalizzata a raccogliere le firme per impedire che il seggio elettorale di Guardiabruna venga soppresso. La stessa sindaca chiarisce l’accaduto: «Non c’è alcuna soppressione in vista. Il seggio elettorale di Guardiabruna resterà intatto e invariato, ma per la sola tornata elettorale di marzo, in occasione delle regionali d’Abruzzo, e forse per quella comunale di giugno, gli elettori della frazione dovranno avere la pazienza di venire a votare a Torrebruna, perché non è possibile fare altrimenti».
Nessuna soppressione del seggio attivo da sempre nella frazione, dunque, ma una sospensione assolutamente momentanea perché di fatto la sede solita, l’ex edificio scolastico, è al momento inagibile perché è un cantiere aperto.
«La sede ufficiale del seggio numero due rimarrà quella attuale, sita presso l’ex edificio scolastico. – ribadisce la prima cittadina – Per le elezioni che si terranno in marzo e giugno 2024, in attesa che vengano conclusi i lavori di ristrutturazione dell’edificio in questione, la sede elettorale dovrà essere necessariamente spostata, ma si tratterà di uno spostamento provvisorio».
La ex scuola è al momento un cantiere aperto, perché sono in corso operazione di adeguamento sismico e trasformazione in un centro polifunzionale. Un finanziamento di oltre novecentomila euro che in un primo momento non era stato concesso, ma che invece è stato assegnato a Torrebruna dopo un favorevole ricorso al Tar.
«L’amministrazione comunale da tempo sta valutando tutte le soluzioni possibili per creare meno disagi possibili agli elettori di Guardiabruna» continua Cristina Lella. Tra le ipotesi in campo, ad esempio, quella di utilizzare il palazzo baronale, che però è di proprietà della curia vescovile di Trivento e tra l’altro presenta delle barriere architettoniche per via di rampe di scale e di un ascensore fuori uso da tempo.
«Abbiamo attivato un canale di comunicazione con la curia, – aggiunge la sindaca – ma ci sono evidenti problematiche burocratiche, perché l’ente Comune dovrebbe effettuare dei lavori di adeguamento in una struttura che è di proprietà di un altro ente, la Curia appunto. Nemmeno è ipotizzabile, come ho sentito dire in giro, pensare alla installazione di un container da adibire a seggio, come accade in caso di calamità naturali ad esempio, o ad altre irricevibili proposte come quella di utilizzare garage e simili. Si tratta di un disguido momentaneo, dovuto ai lavori in corso nella sede che ha sempre ospitato il seggio elettorale. Metteremo i cittadini di Guardiabruna nella condizione di poter votare senza troppi disagi, con una navetta che farà ininterrottamente il percorso dalla frazione al seggio a Torrebruna e viceversa. D’altra parte in città i seggi non sono sempre sotto casa e gli elettori si muovono per andare a votare senza troppe storie».