Dedicare una piazza, una strada, uno slargo, un edificio, un’aula a don Raimondo Viale, il prete giusto che durante la seconda guerra mondiale, salvò centinaia di ebrei nel cuneese e confinato ad Agnone. La proposta porta la firma di Michele Petraroia dell’Anpi nazionale durante l’incontro avuto nell’aula magna dell’Itis in occasione della ‘Giornata della memoria’. Nel ricordare la figura del sacerdote piemontese, Petraroia ha inoltre invitato la comunità agnonese, a cui è molto legato, a fare un gemellaggio con Borgo San Dalmazzo e Limone Piemonte dove don Raimondo è vissuto diffondendo la parola di Dio ma soprattutto mettendosi a disposizione della gente e aiutato i perseguitati dal regime nazi-fascista.
“In questo cammino – ha detto ancora l’ex segretario della Cgil regionale – siamo pronti a supportare entrambe le iniziative come già fatto in passato a Campobasso, quando, cinquanta persone della provincia di Cuneo arrivarono nel capoluogo molisano per rendere omaggio nella casa natale del partigiano Giuseppe Sbarbato dove fu assassinato”. Con il ricordo di don Raimondo Viale, l’incontro di Agnone ha rievocato la vicenda del campo di concentramento di San Bernardino, uno dei cinque presenti in Molise, dove tra il 1940 e il 1944 furono internati circa 150 tra Rom, Sinti ed ebrei.
Una pagina buia tornata a galla grazie ad una ricerca del 2000 condotta dagli studenti del Liceo Scientifico ‘Giovanni Poalo I’ coordinati dal professor Francesco Paolo Tanzj presente nell’aula magna dell’Itis insieme a Loreto Tizzani, presidente dell’Anpi Molise, Giovanni Di Nucci, vice sindaco di Agnone e Maria Rosaria Vecchiarelli, dirigente scolastica dell’Istituto omnicomprensivo ‘G.N. D’Agnillo’.
“Quella di San Bernardino, come tante altre simili – ha concluso Petraroia -, è una storia che andrebbe studiata e approfondita nelle scuole. E’ una storia da cui partire perché per costruire la pace è necessaria la memoria”.