La maggioranza in Comune conferma quanto annunciato in occasione dell’incontro promosso dal comitato civico ‘Il Cittadino c’è’, ovvero che non sosterrà alcun ricorso al Tar in merito alla de medicalizzazione della postazione 118 dell’ospedale Caracciolo. La dichiarazione porta la firma del primo cittadino di Agnone, Daniele Saia all’indomani dell’assemblea tenuta a Palazzo San Francesco dai consiglieri regionali, Andrea Greco, Angelo Primiani e Massimo Romano.
Davanti ad una numerosa platea, gli esponenti del M5S e di Costruire Democrazia, si sono detti pronti a ricorrere al Tribunale amministrativo regionale nel caso in cui non venga revocato il provvedimento dell’Asrem, che dal 1° aprile nelle ore notturne non prevede il medico a bordo dell’ambulanza del 118. A riguardo Greco, Primiani e Romano si sono rivolti al sindaco di Agnone affinché prenda in esame la via giudiziaria per far valere i diritti di un’intera area. Un appello che tuttavia Saia decide di non considerare.
“Siamo convinti che gli impegni presi dai vertici dell’Asrem nell’aula dell’oratorio francescano di ripristinare – entro un mese – la figura del medico a bordo del mezzo 118, siano concreti. Dunque attendiamo con fiducia che ciò avvenga e non valutiamo la possibilità di rivolgersi ai giudici”.
Sulla scena tuttavia irrompe l’assessora comunale del Pd e presidente del comitato ‘Il Cittadino c’è’, Enrica Sciullo che rimanda al fine settimana la decisione finale da parte della maggioranza di centrosinistra che da quattro anni guida il Comune altomolisano.
Intanto ad intervenire sulla vicenda, Giancarlo Totaro, medico Asrem del basso Molise. “Con Agnone è la prima volta che un provvedimento di demedicalizzazione di una UOT 118 colpisce una zona dove è presente un ospedale se pur fortemente depotenziato nei servizi rispetto allo storico livello di assistenza – afferma in una nota Totaro – Poi se si commette l’ingenuità di mettere una pezza arruolando impropriamente i camici bianchi della Guardia Medica in sostituzione ai colleghi che operano sull’emergenza-urgenza – aggiunge – allora si inciampa in un ulteriore pasticcio. Infatti per la Guardia Medica non vengono previsti interventi di 118, malgrado ogni medico faccia sempre tutto il possibile per aiutare chiunque. Le competenze – conclude – non si acquisiscono per scienza ‘infusa’ e non si ricevono specifiche capacità di azione per decreto o per disposizione organizzativa che devono essere coerenti con gli Accordi collettivi nazionali nonché con l’Accordo integrativo regionale di Medicina generale”.