Non ci sono alternative alla sospensione dell’attività della Rianimazione di Lanciano per la consentire la rimozione dell’amianto. Questa la conclusione a cui si è giunti al termine della riunione che si è svolta questa mattina in Direzione generale della Asl a Chieti, alla quale hanno preso parte tutti i professionisti coinvolti, sanitari e tecnici.
Al fine di garantire assistenza intensiva post chirurgica a pazienti che dovessero averne necessità o anche a quelli ricoverati in area medica divenuti critici, saranno tenuti 2 posti letto nel Blocco Operatorio, mentre in situazioni di emergenza che possano prefigurare un ricovero in Rianimazione il 118 si rivolgerà direttamente agli ospedali di Vasto e Chieti.
I lavori avranno inizio lunedì 5 agosto, con la previsione di concluderli in un tempo massimo di due mesi, replicando quella che era stata l’esperienza di Vasto lo scorso anno, sempre causa rimozione amianto, portata a compimento senza particolari difficoltà o disagi.
“La scelta del periodo estivo non è casuale – spiega il Direttore generale Thomas Schael – perché l’attività chirurgica programmata registra un fisiologico calo, e, data questa circostanza obbligata, sarà compito delle unità operative selezionare i casi di non elevata complessità da operare in questi due mesi, rinviando gli altri di qualche tempo oppure appoggiandosi agli altri presidi. Il Direttore sanitario Flavia Pirola provvederà a mettere in campo un’organizzazione con Pronto Soccorso, chirurghi, 118 e rianimatori per fare in modo che i pazienti abbiano assistenza adeguata senza dover sopportare alcun sacrificio per via dei lavori. L’attività chirurgica a Lanciano potrà continuare, in questi due mesi non dovrà essere sospeso nulla, ma ai professionisti sarà richiesta una valutazione scrupolosa sui casi da trattare in sede, con le dovute garanzie in termini di sicurezza e qualità dell’assistenza. D’altra parte quella che ci apprestiamo a ripetere è un’esperienza già nota anche alla stessa Rianimazione, dove nel 2019 era stata compiuta analoga operazione di rimozione dell’amianto per una prima fase, rinviando la seconda a un tempo successivo. Erano state, infatti, concesse proroghe dei termini per gli adempimenti imposti da Carabinieri Forestali e Comune che avevano eseguito controlli a seguito di un’inchiesta a carico della Asl avviata nel 2015. Tali operazioni di bonifica, infatti, rappresentano sicuramente un obbligo ma anche un problema per un ospedale, che deve conciliare la parte sanitaria con quella organizzativa al meglio delle proprie possibilità. Anche in questa circostanza ci mettiamo tutto l’impegno e vigileremo affinché i lavori vengano eseguiti correttamente e in tempi contenuti, così da ripristinare la piena funzionalità della Rianimazione e con essa di tutte le attività dell’ospedale di Lanciano”.