Le sei candeline sono già pronte, quelle per “festeggiare” i sei anni di chiusura al traffico del viadotto “Longo” sul Sente, ma probabilmente non ci sarà bisogno di utilizzarle perché pare ci siano spiragli di speranza che i pluri annunciati lavori di messa in sicurezza partano davvero. L’anniversario della chiusura al traffico per «imminente rischio crollo» del ponte tra Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio cade il giorno 18 settembre, ma per quella data l’Anas dovrebbe essere in grado di avviare i cantieri.
Almeno dando credito alle dichiarazioni rese alla stampa dall’assessore regionale Michele Marone che oltre ad occuparsi di lavori pubblici in seno alla Giunta guidata dall’ingegner Roberti, è anche consulente e consigliere giuridico del ministro delle infrastrutture e trasporti, il vice premier Matteo Salvini. I soldi, almeno una prima parte, ci sono, il progetto c’è, la convenzione tricefala tra Ministero, Provincia di Isernia e Anas è stata sottoscritta in favore di telecamere nei mesi scorsi, ma dell’avvio dei lavori non c’è traccia. Secondo il ministro Salvini nel corso di quest’estate che sta finendo il viadotto Sente avrebbe riaperto al traffico veicolare, dopo i necessari lavori di messa in sicurezza. Chiaramente si trattava di una promessa elettorale alla quale solo qualche professionista agnonese che va in giro con la spilletta di Alberto da Giussano sulla giacca aveva fatto finta di credere.
Forse nel tentativo di rimediare alla figuraccia di una promessa non mantenuta, l’assessore Marone parla di un interessamento diretto del vicepremier finalizzato proprio a far partire questi benedetti lavori di messa in sicurezza. Pare infatti che non più di due settimane fa il ministro in persona abbia sollecitato Anas affinché diano mandato alle ditte di procedere con l’apertura dei cantieri. «Il ministro, anche attraverso il sottoscritto, ha sollecitato Anas, visto che la politica ha fatto tutto: ha trovato le risorse, sono stati fatti i progetti, c’è stata la firma della convenzione e ora la palla è in mano ad Anas».
Questa la testuale dichiarazione dell’assessore Marone. Come dire: la politica ha fatto il suo, ora le colpe dei ritardi non sono imputabili a Salvini o alla Regione Molise o alla Provincia di Isernia, ma esclusivamente all’Anas. «Ho sentito personalmente il direttore territoriale dell’Anas, – ha aggiunto l’assessore Marone – il quale mi ha riferito che i primi di settembre avrebbero conferito l’incarico all’impresa specializzata nell’ambito di un accordo quadro. E si auspica che per la metà di settembre, comunque entro il venti settembre, finalmente potremmo vedere il cantiere aperto».
C’è addirittura una data, dunque, indicata per l’avvio dei lavori, il 20 settembre appunto, anche se l’espressione utilizzata dall’assessore, «si auspica», lascia ancora spazio a qualche dubbio. Non c’è una certezza, quindi, ma solo un auspicio che i cantieri possano essere avviati entro metà settembre o poco più. «Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare – ha sottolineato Marone, quasi a mettere le mani avanti – ora è soltanto un discorso di lavori. Speriamo di andare a toccare con mano l’apertura di questi cantieri, perché è un’arteria vitale per il territorio, di collegamento sociale soprattutto, ma anche per un rilancio dello sviluppo economico e di assistenza sanitaria fra l’Alto Molise e l’Alto Vastese».
Francesco Bottone