Le osservazioni presentate da alcune associazioni e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara contro un nuovo progetto eolico che riguarda il territorio di Schiavi di Abruzzo hanno dato, almeno per il momento, il risultato sperato. Il procedimento autorizzativo incardinato in Regione Abruzzo si è fermato, con la decisione del comitato di valutazione impatto ambientale che è stata rinviata e aggiornata a nuova data. Ma il pericolo di nuove aggressioni dell’eolico selvaggio sul territorio dell’Alto e Medio Vastese resta ancora concreto e reale, grazie anche alla complicità dei sindaci che accettano trenta denari permettendo devastazioni perpetue di intere montagne.

Se ne è parlato questa mattina a Schiavi di Abruzzo, per iniziativa di alcune associazioni operative sul territorio che stanno organizzando una “rete” di difesa e di tutela contro la speculazione eolica spacciata per politica amica del pianeta che punta sulla energia rinnovabile.

Poche, davvero scarse le presenze di residenti, forse anche per una inefficace strategia comunicativa dell’evento. Tra i relatori il giornalista Antonino Dolce, che da tempo si occupa di impianti eolici sul territorio del Vastese. Il giornalista nemico dei “signori del vento” ha parlato di «follia progettuale», in base alla quale si presentano valanghe di progetti per l’impianto di nuove centrali eoliche, addirittura insistenti sullo stesso territorio. Una sovrapposizione che indica come il territorio della media ed alta valle del Trigno sia considerato a tutti gli effetti un terreno di facile conquista per le multinazionali che fanno soldi a palate con le montagne altrui.

L’altro relatore, Fabrizio Mariani, colui che ha materialmente scritto le obiezioni al progetto denominato “Schiavi 2”, ha insistito sulla inesistenza, nel medio e lungo periodo, di benefici ambientali derivanti dalla installazione di centrali eoliche. A suo dire studi scientifici e sistemi previsionali dimostrerebbero che la produzione di energia dal vento non è in grado di incidere in maniera sensibile sulla riduzione di emissioni e in relazione all’innalzamento della temperatura del pianeta.

Più tagliente l’intervento del sindaco di Tufillo, Ernano Marcovecchio. Secondo l’amministratore locale l’installazione di centrali eoliche nel Vastese non ha nulla a che vedere con tematiche ambientali, si tratta solo di «investimenti finalizzati a trarre profitto». Lo stesso Marcovecchio ha anche informato i presenti che una quindicina di sindaci del Vastese interno hanno aderito ad una sorta di coordinamento che tenta di opporsi all’aggressione eolica sul territorio.

Si è trattato, oggi a Schiavi, della seconda tappa, dopo quella a Fresagrandinaria nei mesi scorsi, di un progetto di sensibilizzazione itinerante che coinvolgerà diversi altri centri del Medio ed Alto Vastese. L’obiettivo è di coinvolgere e mobilitare la popolazione locale, solitamente poco informata, in difesa del territorio, dell’ambiente e del paesaggio, pesantemente danneggiati dalle gigantesche torri eoliche dei “signori del vento”.
Francesco Bottone
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