Dopo Campobasso, anche a Isernia scatta la protesta sul fronte sanità. Più di cento persone hanno atteso ieri il presidente della Regione, Paolo Frattura, all’ingresso della Provincia per manifestare forte dissenso verso i piani operativi sanitari. Frattura, in via Berta per incontrare i sindaci, ha raggiunto l’aula del Consiglio provinciale da un ingresso secondario. I manifestanti hanno portato, quindi, la protesta in aula. Qui i rappresentanti dei Comitati, non appena la riunione è iniziata, hanno voltato le spalle al tavolo dei relatori. Molti gli slogan urlati contro la riorganizzazione, tra questi anche tanti insulti.
Frattura, sì a confronto ma senza aggressioni – Il presidente Paolo Frattura, a margine dell’incontro sulla sanità a Isernia, ha comentato l’annuncio fatto oggi dai parlamentari del Pd Ruta e Leva su una loro controproposta ai programmi operativi del governatore. “Sono curioso di vederla. – ha detto – Ritengo che più sono le persone che lavorano e meglio è”. Frattura ha poi spiegato che l’ingresso da un’entrata secondaria non é stato un modo per sottrarsi al confronto con i cittadini. “L’importante é che – ha detto – il confronto non si trasformi in aggressività, altrimenti rischiamo di non essere obiettivi”. Il presidente ha anche precisato che “il documento portato a Isernia non é definitivo, ma aperto ai suggerimenti dei cittadini. Nulla di precostituito, ma le proposte devono essere circostanziate e senza illazioni”.
‘Molise non è come Basilicata’ – Il presidente della Regione Paolo Frattura ha spiegato, a margine dell’incontro sulla sanità a Isernia, perché al Molise non é possibile avere la deroga per la copertura, come accaduto in Basilicata. “Le deroghe concesse alla Basilicata sono coperte dal bilancio della Regione. Noi non siamo in queste condizioni, abbiamo un disavanzo di 450 mln di euro”, ha rimarcato Un riferimento anche al finanziamento alle strutture private della regione: “Abbiamo tutti i numeri – ha detto -, facciamo le verifiche e vediamo se siamo sulla strada giusta o sbagliata”. Il presidente ha dato una speranza per il reparto di Ostetricia e Ginecologia del Veneziale di Isernia che rischia la chiusura perché al di sotto dei 500 parti l’anno. “Dal 2011 – ha sottolineato – non si raggiungono più i numeri richiesti ogni anno. Duecento donne scelgono di partorire altrove, siamo convinti di poterle recuperare. Peró fa strano ricevere da un sindacato la diffida a tenere aperto il reparto di ostetricia e ginecologia di Isernia perché non c’é l’anestesista 24 ore su 24”.
Scambio di accuse con Pastore – Duro scambio di battute tra il presidente Frattura e il portavoce del comitato “Bene Comune Veneziale”, Lucio Pastore. Quest’ultimo ha segnalato le difficoltà dell’ospedale di Isernia “per il quale – ha detto Pastore – non ci sono 600 euro per aggiustare un macchinario. E poi date tanti soldi alla sanità privata”. Frattura ha replicato: “Quando Pastore non perde tempo a fare politica pensasse al suo reparto che registra oltre 2 milioni di perdite per inefficienza”. Pastore, medico del Pronto Soccorso del Veneziale, ha invitato Frattura “a contenere le spese per consulenze e vitalizi”. (ANSA)