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  • E il terrorismo colpisce ancora

    Nei cinque mesi della mia quasi totale inerzia, dovuta a quel terribile accidente che può colpire un uomo e che può diventare tanto più pericoloso quanto più è avanzata l’età, sono accaduti una serie impressionante di fatti che hanno continuato a mettere in forse l’equilibrio delle varie componenti nel mondo e soprattutto a mettere in pericolo la serenità e la pace, nonostante le grandi raccomandazione di capi di Stato, di maestri del pensiero religioso, come il nostro Papa Bergoglio, a cui vanno aggiunti recentemente gli acuti richiami di Hillary Clinton e i tuonanti, se anche alquanto beceri, interventi di Donald Trump.

    Il terrorismo colpisce dappertutto: a New York, nel New Jersey, nel Minnesota e le forme nelle quali si attua, sono le più imprevedibili: un cassonetto per l’immondizia; l’ingresso di una ferrovia; il sagrato di Notre Dame, naturalmente la bella promenade des Anglais di Nizza; i dintorni della Cattedrale di Colonia, Francoforte, Berlino, Austria, Ucraina, Turchia e naturalmente i fronti aperti e laceranti di Siria, Iraq, Iran, Arabia Saudita, Yemen con i loro punti nevralgici, in ogni momento aggredibili dal genio del male e, perciò stesso, inarrestabili ed indifendibili.

    Senza parlare naturalmente della Libia, dove le varie tribù si contendono a forza di kalashnikov zone limitate dell’area nordafricana, senza parlare di Nairobi, dell’Uganda, del Sudan.

    E l’elenco è talmente lungo che praticamente è impossibile enumerare tutto ciò che accade nei vari territori. A ciò aggiungasi che un capo di stato violentemente folle, come il giovane dittatore del Nord Corea, Kim Jong Un, fa tremare il mondo, mediante l’uso e lo scoppio sotterranei di una terribile arma atomica che nessuno immaginava potesse avere raggiunto nella forza micidiale ostentata. Le reazioni naturalmente sono state immediate, violente, capaci di suscitare chissà quali grossi sommovimenti dell’area asiatica da parte del Giappone, della Cina, di Taiwan, delle Filippine, insomma di tutto il quadrante asiatico.

    Il XXI secolo, iniziato sotto il terribile misfatto delle Twin Towers, anche se il genio umano ha avuto già modo di sostituirle con una delle opere ingegneristiche più ardite del mondo, nello stesso spazio martoriato delle torri gemelle, è un secolo che esige una grande partecipazione morale, economica, sociale, spirituale di tutto il mondo, che per la verità, non voglio fare il pessimista, è molto difficile potere amalgamarsi.

     

     

    Franco Cianci

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