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  • Maltempo e piano neve, Febbo: «Anticipare ai Comuni le spese di emergenza-urgenza»

    I Consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri hanno ribadito questa mattina in una conferenza stampa all’Emiciclo la posizione del proprio Gruppo Consiliare sulla vicenda del maltempo in Abruzzo.  I  consiglieri di Forza Italia hanno riaffermato che è necessario ed urgente il confronto in aula. Per queste ragioni, oggi stesso, chiederanno al Presidente Di Pangrazio di definire la data per lo svolgimento del Consiglio straordinario sul maltempo richiesto dalle minoranze. “Non ci esprimiamo sulle intercettazioni che vengono quotidianamente pubblicate sulla stampa – è il commento di Febbo e Sospiri – su queste sarà compito della magistratura fare luce. A noi interesse evidenziare come il maltempo abbia dimostrato il totale fallimento della macchina organizzativa dell’emergenza neve 2017 messa in campo dalla Regione Abruzzo. Un fallimento su tutta la linea – rimarcano Sospiri e Febbo – dalla organizzazione degli uffici, alla fase di coordinamento dei mezzi e dei uomini, fino alla scarse risorse finanziarie impiegate per fronteggiare una emergenza ampiamente annunciata da bollettini metereologici. Il dramma dello scorso 18 gennaio – aggiungono i consiglieri di Forza Italia – sembra non aver insegnato nulla a D’Alfonso se pensa che stanziando 500 mila euro per le Province abruzzesi risolva il problema del maltempo. Le montagne sono ancora lì e nevicherà ancora- spiegano- e le poche risorse di recente deliberate, anche e soprattutto grazie alla nostra presenza in aula, termineranno nel giro di pochi giorni. Serve quindi un approccio diverso ed un metodo differente per affrontare queste emergenze: bisogna ripartire dalla dotazione organica degli uffici ormai ridotta all’osso sino alla riorganizzazione della macchina preposta alla prevenzione ed ai soccorso. Infine le risorse da stanziare devono essere almeno triplicate rispetto allo stanziamento attuale e riteniamo che ci sia un dovere civico e morale di anticipare ai comuni le spese di emergenza-urgenza che hanno già rendicontato da dieci mesi. Inoltre siamo l’unica regione d’Italia a non avere un assessore con delega alla protezione civile ma un consigliere delegato. Da D’Alfonso vogliamo sapere come organizza la macchina amministrativa della Protezione Civile, con quali uomini e chi fa cosa in caso di emergenza. Siamo stufi degli annunci sui milioni di euro reperiti a Roma, vogliamo semplicemente che ci venga detto qual è la catena di comando nella nostra Regione in caso di un evento atmosferico. L’attuale modello, che D’Alfonso ritiene sia efficiente, ha completamente fallito”.

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