Con Delibera di Giunta n. 86 del 08/05/14 la Provincia di Chieti ha approvato il “Piano triennale
di controllo delle popolazioni di volpi in alcune ZRC e aree cinofile del territorio dell’ATC chietino-lancianese”. Il Wwf grida allo scandalo scomodando il Prefetto al quale chiedono di intervenire per tutelare la pubblica incolumità.
Si legge nella nota del Wwf:
Dai primi giorni di luglio 2014 risulta al WWF che siano iniziate le attività di abbattimento delle volpi a
cura dei cosiddetti “selecontrollori”, ossia di cacciatori che dovrebbero essere autorizzati dalla Provincia di
Chieti.
Secondo il “Protocollo operativo telecontrollo notturno alla volpe” l’abbattimento avviene esclusivamente
da autoveicolo con carabina e utilizzo del faro, tutti i giorni dell’anno (ad eccezione di maggio e giugno) con
orari che vanno, a luglio, dalle 21:00 alle 03:00.
Dichiara Luciano Di Tizio, delegato regionale del WWF Abruzzo: “Da segnalazioni che ci giungono da
diversi cacciatori che non condividono simili metodi, gli abbattimenti notturni alla volpe stanno avvenendo senza
il controllo degli organi di polizia. In pratica i cacciatori escono di notte armati di fari e carabine e nessuno vigila
sul rispetto delle leggi e delle regole. Chi garantisce che i cacciatori abbattano solo volpi? Chi controlla che
vengano effettati abbattimenti solo nelle aree affidate? Chi verifica che nella ZRC di Casoli siano utilizzate,
come prescritto, esclusivamente munizioni prive di piombo? Chi garantisce che gli “equipaggi” siano composti
solo da cacciatori autorizzati? Ma soprattutto, anche a seguito delle persone già morte a causa della caccia
notturna più o meno lecita, chi garantisce l’incolumità pubblica durante le attività di abbattimento?”
Aggiunge Claudio Allegrino, responsabile caccia del WWF Abruzzo: “La Provincia di Chieti è
moribonda e i cacciatori ne approfittano: si sostituiscono alle autorità preposte, come sta avvenendo con gli
abbattimenti delle volpi. La legge prevede prima la prevenzione, poi l’utilizzo di metodi ecologici per il controllo
della fauna selvatica. Solo come ultima soluzione consente l’utilizzo delle armi da fuoco. E anche in quest’ultimo
caso la legge autorizza gli abbattimenti da parte della Polizia Provinciale e del Corpo Forestale dello Stato.
Soltanto in mancanza di alternative possono essere autorizzati i cacciatori. Nella realtà invece avviene il
contrario. È ora che le autorità e la politica intervengano a ristabilire un minimo di controllo da parte della
Pubblica Amministrazione”.
Conclude Luciano Di Tizio: “Fermo restando il giudizio fortemente critico del WWF in relazione a
interventi con i fucili per la gestione faunistica, sostanzialmente bocciata anche dall’ISPRA, abbiamo inviato alle autorità un dettagliato esposto dove chiediamo di verificare il rispetto della normativa vigente. In particolare chiediamo al Prefetto di Chieti di sospendere immediatamente le operazioni di abbattimento notturno della fauna selvatica fino a quando non venga garantita la sicurezza per
l’incolumità pubblica”.