AGNONE – Tre quarti d’ora di intervento appassionato, ma senza fare promesse o proclami. “Non ho la bacchetta magica e non aspettatevi che da solo risolva i problemi di un’intera area. Sono qui per ascoltarvi con grande umiltà e al tempo stesso pronto a portare a Roma progetti e programmazione che necessariamente devono partire dal basso, da chi vive tutti i giorni il territorio”. Ad ascoltare a Palazzo Bonanni Mario Pietracupa, candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Isernia-Matese-Fortore per Forza Italia, c’è l’intera giunta comunale capeggiata dal sindaco Lorenzo Marcovecchio.
Tema portante la sanità pubblica e nel caso di Agnone l’ospedale San Francesco Caracciolo. “I cento posti letto di un tempo non torneranno più, ma garantire una rete emergenziale integrata è doveroso da parte di chi oggi è deputato a rappresentare le istanze dei cittadini”. In sala anche l’ex assessore regionale, Franco Giorgio Marinelli e l’ex sindaco, Gelsomino De Vita. “Non credo che la Rsa possa essere la soluzione per risolvere i problemi dell’ospedale di Agnone, anzi bisogna avere una concezione differente nella gestione degli anziani che vanno curati nelle loro case”. Pietracupa ha rivolto la sua attenzione all’istituzione del servizio di elisoccorso regionale, “fattibile”, ha detto l’ex presidente del Consiglio regionale, nonché al decongestionamento delle attività sanitarie sul territorio. “E’ impensabile che un cittadino possa essere parcheggiato su un’ambulanza come accaduto ad Isernia”.
Poi l’annoso problema dello spopolamento. “E’ un pericolo comune che attanaglia l’intera regione che ormai conta poco più di 250mila abitanti. Bisogna saper intervenire rilanciando cultura, artigianato e risorse naturali, tornando a dialogare tra amministrazioni”. Infine stoccate ai grandi istituti bancari nazionali colpevoli, a dire di Pietracupa, di non aiutare i giovani e le piccole e medie imprese che chiedono prestiti. “E’ necessario – ha concluso l’esponente di Forza Italia – immaginare un sistema bancario che distribuisca sul territorio i nostri risparmi come facevano una volta le casse di risparmio”.