Una proposta di legge per salvaguardare il diritto alla salute di tutti i cittadini che vivono in zone perifieriche rispetto ai grandi centri. A presentarla è il primo firmatario Domenico Pettinari, consigliere regionale M5S e Vice Presidente della commissione sanità in Regione Abruzzo.
“Gli enormi disagi causati dai decreti del commissario ad acta sulla sanità abruzzese sono sotto gli occhi di tutti. Un riordino che si è tradotto in tagli di servizi, depotenziamento degli ospedali delle zone interne e chiusure di interi reparti. Scelte dettate più dall’emergenza che dal buon senso; tagli che sono sempre andati a colpire i servizi e le strutture e mai gli sprechi. Ecco perché da anni, al fianco dei comitati a salvaguardia degli ospedali e di cittadini liberi, ci siamo battuti affinché questi decreti venissero ritirati. In alcune località la protesta si è voluta sedare attraverso atti di facciata, come mozioni, delibere regionali o comunali, ma i dati tecnici parlano chiaro: per abrogare i decreti del commissario ad acta, che hanno valore normativo, serve una legge. Qualunque atto di fonte gerarchica inferiore a questo non ha alcun effetto, se non quello di imbonire temporaneamente i cittadini. Ecco perché abbiamo presentato una proposta di legge condivisa con tutti coloro che hanno lottato per salvare gli ospedali, maggiormente in comuni come Penne, Popoli, Guardiagrele, Atessa, Ortona, Tagliacozzo, Sulmona e Atri. La morfologia del nostro territorio” continua Pettinari “rende la viabilità davvero difficoltosa in alcune zone interne e nei mesi invernali, alcune volte impossibile. Ecco perché alcuni servizi depennati dall’offerta sanitaria pubblica sono un vero e proprio attacco al diritto alla salute degli abruzzesi. Inoltre” conclude Pettinari “gli enormi disagi si riscontrano anche dal sovraffollamento degli ospedali maggiori di provincia. Teramo, L’Aquila, Pescara e Chieti sono intasati sia per i servizi di ricovero che per quelli di diagnostica, dove in alcuni casi occorre aspettare fino a 6 mesi per un esame. Ci auguriamo che la nostra proposta di legge sia il primo passo verso un risanamento della sanità pubblica nella nostra regione. Ad essa dovrà seguire un intervento per colmare le grandi lacune in termine di personale. In Abruzzo mancano circa 2mila unità di personale tra infermieri, medici e operatori socio sanitari. Sono interventi fondamentali da fare nel più breve tempo possibile. Non possiamo permetterci di lasciare cittadini senza cure e senza servizi assistenziali corretti”.