GUARDIABRUNA – Lo avevamo scritto in anteprima e in esclusiva lo scorso luglio: don Antonio Di Palma sarebbe stato parroco anche di Guardiabruna, suo paese natale, oltre che di Schiavi di Abruzzo. E così è stato. Domenica il sacerdote, ex operaio metalmeccanico, che è proprio di Guardiabruna, ha fatto il suo ingresso in parrocchia “scortato” dai sindaci di Torrebruna, Cristina Lella, di Schiavi, Luciano Piluso, e di Belmonte del Sannio (Is), Errico Borrelli, e dal suo diretto superiore, quello terreno almeno, il vescovo di Trivento, monsignor Claudio Palumbo.
«Non ho chiesto io di diventare parroco del mio paese, – ha precisato don Antonio Di Palma – ma il vescovo così ha disposto e accetto con onore questo incarico che conserverò unitamente a quello di essere parroco di Schiavi di Abruzzo e delle sue frazioni. Maggiori impegni e sempre meno tempo a disposizione, ma con l’aiuto di Dio farò il mio dovere».
Don Antonio prende il posto, a Guardiabruna, di don Francesco Corazzari trasferito a Pescolanciano e Chiauci.
Per effetto di questo doppio incarico le messe a Schiavi di Abruzzo hanno subìto, proprio da domenica, una variazione negli orari: messa feriale ore 8,30; messe festive ore 8,30 e ore 11,30.
L’altro effetto collaterale, apprezzato dai parrocchiani di Schiavi, è che siccome il parroco deve scappare a dire messa a Guardiabruna la celebrazione della domenica mattina sarà intuibilmente più corta, ripulita da ridondanti bizzocherie.
Bernardo Gui
° si ringraziano i colleghi di Zonalocale per le foto girate alla nostra redazione