AGNONE – Un fenomeno dilagante e al tempo che alza l’asticella dell’allarme sociale. E’ quello del gioco d’azzardo ormai diventato una vera piaga anche nei comuni della diocesi di Trivento. Sempre più persone sono fagocitate dalle vincite facili che, tuttavia, si rivelano una mera illusione. A farne le spese famiglie ridotte sul lastrico, affetti personali e amicizie spesso e volentieri rovinate da un semplice tasto ormai presente in bar, tabaccherie, sale di attesa ed esercizi commerciali. Fanno ancora riflettere i dati diffusi nel 2016, comprendenti anche il primo semestre del 2017, dall’Aams, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e consultabili sul sito www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/monopoli. Ad esempio ad Agnone che nel 2016 contava 5105 abitanti, la spesa pro capite era di 443 euro per un totale di 2milioni e 260mila euro.
Nella sola cittadina alto molisana presenti 38 macchinette definite WP o New Slot, cioè apparecchi elettronici che accettano monete. Non da meno, anzi più preoccupante, i dati rilevati a Trivento, dove nel 2016, la spesa pro capite su 4691 abitanti era di 622 euro per un totale di due milioni e 920mila euro. Nel paese sede della diocesi presenti 33 apparecchi, dunque 7 su ogni mille abitanti. Dall’altro versante del Sente, in Alto Vastese, le cose non vanno molto meglio. Castiglione Messer Marino, tra i 40 comuni appartenenti alla diocesi trignina, ha ben 9 apparecchi installati che “mangiano” ogni anno 548,68mila euro, ciò significa che ogni castiglionese, in media, butta via 313 euro in dodici mesi nelle slot machines. A distanza di ventiquattro mesi la situazione non sembra essere migliorata. Ce lo conferma don Alberto Conti, direttore della Caritas diocesana di Trivento, da sempre impegnato in prima linea per combattere il fenomeno e aiutare quanti quotidianamente si rivolgono alla Chiesa. “E’ un fenomeno che comprende tutti: dai giovani agli anziani, dalle mamme alle studentesse”.
Dopo droga e alcool, il nuovo male del secolo miete vittime consapevoli di giocarsi interi stipendi, risparmi di una vita e si accolla debiti che spesso non si riescono a saldare. “E’ una realtà drammatica alla quale bisogna mettere freno. Occorre che le istituzioni a tutti i livelli agiscano con misure forti e nel più breve tempo possibile. Noi come Chiesa vogliamo fare la nostra parte come già stiamo facendo” sottolinea don Conti che nel frattempo con la Caritas diocesana e la Scuola socio politica “Paolo Borsellino” ha il 22 novembre ha organizzato un incontro pubblico dal titolo: “Gioco d’azzardo, che fare? Conseguenze sociali e responsabilità delle istituzioni e della comunità”. L’appuntamento si terrà nella sala Ofs dell’ex convento dei padri Cappuccini (ore 16,30) e vedrà la partecipazione di Maurizio Fiasco, esperto della consulta nazionale antiusura, ricercatore e docente su sicurezza pubblica e gioco d’azzardo.