CASTIGLIONE MESSER MARINO – Due anni di tempo, almeno, per la riapertura del viadotto Sente tra Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio; un mese per l’avvio dei lavori di messa in sicurezza sulla mulattiera, la ex statale 86; per i mini-bus invece l’inghippo è in Provincia di Chieti e in Regione Abruzzo. Queste le tre presunte notizie uscite dal tavolo tecnico convocato ieri pomeriggio a Isernia dal Prefetto Fermando Guida. Tutte cose che già si sapevano e che già erano state anticipate dalla nostra testata. Nulla di nuovo, dunque, dal tavolo tecnico pentro, a dimostrazione della inutilità di queste riunioni convocate dai prefetti. Erano presenti i parlamentari del Movimento 5 Stelle, Carmela Grippa e Antonio Federico, il consigliere regionale del Molise Andrea Greco, l’assessore regionale Niro, alcuni sindaci dei Comuni interessati sia di Abruzzo che del Molise. Ma poi, a ben vedere, i prefetti cosa c’entrano? La procedura è semplice: l’onorevole Grippa e il collega Federico hanno presentato un emendamento al decreto emergenza riuscendo miracolosamente a farsi finanziare due milioni di euro dal Governo centrale per la riapertura del viadotto Sente; da Roma quei soldi saranno girati nelle casse della Provincia di Isernia, ente gestore del viadotto e dunque attuatore; tra gara di appalto e lavori passeranno un paio di anni, come avviene solitamente negli appalti pubblici. Quindi la riunione in Prefettura, elevata addirittura al rango di tavolo tecnico, a cosa è servita, di grazia? L’unica notizia, al massimo, è che la delegazione in rappresentanza dei circa settecento firmatari della petizione per la riapertura del ponte a senso unico alternato non è stata ricevuta dal Prefetto. Quello sì sarebbe stato un segnale di attenzione da parte delle istituzioni rispetto ai disagi e all’isolamento patito da un’intera comunità.