AGNONE – «Sarebbe stato da criminali non chiudere il viadotto Sente – Longo». Umberto Di Cristinzi, professione ingegnere, fautore materiale della relazione che di fatto ha sancito la chiusura dell’imponente struttura, non ha alcun dubbio. Lo ripete a chiare lettere all’interno di Palazzo San Francesco dove si sono dati appuntamento amministratori, tecnici e il neo prefetto di Isernia, Cinzia Guercio.
«Continuare a tenere aperto nelle condizioni in cui versa il secondo ponte più alto d’Europa, e nella fattispecie la terza pila in cemento, era un rischio troppo grosso che non ci potevamo più permettere».
Supportato da slide e fotografie effettuate solo qualche giorno fa con il geologo Errico Borrelli, Di Cristinzi illustra ai presenti, molti dei quali provenienti dai centri dell’Alto Vastese, in che condizioni è arrivato a poggiare l’impalcato su una superficie ridotta di appena venti centimetri quando «ce ne vorrebbero almeno il doppio». Tradotto significa che con una escursione termica quella parte potrebbe crollare da un momento all’altro. Premessa doverosa prima di parlare del progetto che prevede i nuovi lavori per un importo di due milioni di euro stanziati dal Governo nel decreto Genova. In tutto tre le fasi, con la prima che prevede il sollevamento dell’impalcato e l’allungamento del basamento su cui poggia; la seconda andrà ad agire, grazie ad una cintura di pali in cemento, sulla pila ruotata per bloccarne eventuali spostamenti; la terza con la definitiva messa in sicurezza dell’impalcato. Mission che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, concretizzarsi entro e non oltre un anno e mezzo dall’affidamento dei lavori ad una ditta specializzata. E’ così che il viadotto, seppur con una riduzione della carreggiata, tornerà transitabile ai mezzi. All’incontro, molto partecipato, presenti tra gli altri i sindaci di Castiglione Messer Marino, Fraine e Schiavi di Abruzzo, oltre, naturalmente al padrone di casa, Lorenzo Marcovecchio che ha rilanciato l’impellenza di fare presto considerato i danni di natura socio economica subiti dall’intero territorio a cavallo tra Molise e Abruzzo dopo la chiusura di metà settembre scorso. Ma non è tutto, perché il “Sente – Longo” necessita di un continuo monitoraggio e soprattutto di lavori di manutenzione permanenti che la Provincia di Isernia non è più in grado di sostenere economicamente. Concetto, questo, ribadito dal presidente Lorenzo Coia che ha sottolineato l’urgenza di riconsegnare l’asse viario ad Anas, unico ente che ha uomini e fondi disponibili per gestire i ponti della provincia molisana. A sostenere la tesi del massimo referente di via Berta, l’ex ingegnere capo della Provincia, Lino Mastronardi che ha chiesto di rispolverare un vecchio protocollo tra le regioni Molise e Abruzzo sulla gestione di strade strategiche per le popolazioni delle aree montane. Nella sala consiliare del Comune altomolisano altro tema emerso è stato l’affidamento dei lavori sulla ex Istonia 86, strada alternativa al Sente ridotta ad una vera e propria mulattiera causa anni di incuria. Le opere per un importo di circa 300mila euro, vedranno la realizzazione di una nuova pavimentazione con lavori di messa in sicurezza “elastica”, così definita, di un vecchio movimento franoso che insiste sul versante molisano. «Ci siamo – ha detto Coia – ad aggiudicarsi i lavori è stata la IC.MT srl di Macchiagodena che partirà appena le condizioni meteo lo permetteranno». A detta del presidente della Provincia, in scadenza di mandato, i nuovi lavori potranno essere consegnati entro trenta giorni. A riguardo sempre Coia ha assicurato la transitabilità di scuolabus provenienti dall’Abruzzo che quotidianamente raggiungono gli istituti superiori di Agnone e oggi costretti a fare un percorso da anteguerra. In tema di istruzione, il sindaco di Filignano, ai microfoni dei cronisti, ha promesso anche il completamento dei laboratori dell’Alberghiero per il nuovo anno scolastico. «Abbiamo avviato l’iter per il finanziamento promessoci dalla Regione Molise, i ragazzi dell’Alberghiero possono stare tranquilli, avranno le loro sale e cucine in pochi mesi» ha concluso Coia. Adesso l’augurio è che alle parole seguano i fatti.
Maurizio d’Ottavio