Acqua putrida, zanzare e moria di pesce. La fontana nel rione di Maiella, a due passi dall’asilo nido ‘L’Ape Maia’, è lo specchio della crisi idrica che attanaglia il Comune altomolisano. Un problema atavico che si ripresenta in tutta la sua gravità ogni estate malgrado la presenza di numerose sorgenti che non riescono a far fronte alle condutture colabrodo le quali registrano una dispersione pari a circa il 60%.
In un recente passato l’unico amministratore che, con risultati soddisfacenti, ha tentato di porre rimedio alla situazione è stato l’ex vice-sindaco Maurizio Cacciavillani il cui lavoro è andato disperso da chi gli è succeduto a Palazzo San Francesco. Così mentre il Comune di Capracotta, con una popolazione nettamente inferiore ad Agnone, ha pensato bene, notizia dell’ultima ora, di realizzare un nuovo serbatoio, nell’Atene del Sannio si continua a cincischiare e soprattutto a piangersi addosso senza che nessuno pianifichi interventi seri e al tempo stesso lungimiranti.
La litania ripetuta ossessivamente in queste settimane, sempre la stessa: colpa delle condizioni meteo e dei cambiamenti climatici. Intanto nelle abitazioni e nelle stalle del circondario si continua a fare i conti con la carenza idrica che comporta l’utilizzo di autoclavi e un conseguente aggravio sulle bollette dell’energia elettrica. Immaginabile pensare cosa possa accadere durante il mese di agosto quando ad Agnone la popolazione triplicherà con l’arrivo di turisti ed emigranti molti dei quali nelle proprie case non posseggono serbatoti e apparecchiature capaci di assicurare la fuoriuscita dai rubinetti di acqua potabile e per l’uso domestico.
“Eppure sono molteplici i fondi del Pnrr destinati al ripristino delle reti idriche cittadine, ma evidentemente il Comune altomolisano non ha saputo cogliere l’opportunità, probabilmente distratto da altre necessità che fanno passare la carenza idrica come un tema secondario che meriterebbe invece di essere trattata in maniera prioritaria” rimarca amareggiato un cittadino che ogni estate rientra dal Piemonte e informato sulla questione finanziamenti. Nel frattempo la fontana di Maiella resta l’immagine disastrosa di una questione irrisolta che ogni anno torna puntualmente a far parlare di sé senza che nessuno prenda provvedimenti efficienti. Come dire: siamo alle solite.