AGNONE – Monossido di carbonio sprigionato da una caldaia. Così ha rischiato di morire una famiglia, padre, madre e tre figli in contrada “Coccia” ad Agnone. Provvidenziale l’intervento dei Vigili del fuoco, Carabinieri e sanitari del 118 dell’ospedale “San Francesco Caracciolo”.
Il fatto è accaduto nel cuore della notte intorno l’una. A salvare la famiglia da una morte certa, la figlia di sei anni che dopo essersi svegliata per cercare la mamma, ha accusato dei forti giramenti di testa fino a cadere a terra più volte. Attirata l’attenzione dei genitori è scattata la telefonata al 118. I sanitari del “Caracciolo” giunti sul posto, vista la zona impervia e seppellita dalla neve, hanno dovuto richiedere l’intervento di Vigili del fuoco e dei Carabinieri che con il potente gatto delle nevi, hanno raggiunto l’abitazione e soccorso le persone intossicate. La famiglia è attualmente ricoverata all’ospedale di Agnone per ulteriori accertamenti ed esami.
Nell’intervento si è rivelata fondamentale la conoscenza del territorio di un Vigile del fuoco che ha guidato i soccorsi. Con molte probabilità il monossido di carbonio è stato sprigionato dal malfunzionamento della caldaia dovuto alle temperature rigidissime (toccati anche i meno 10 gradi) che si sono registrate nella notte.
L’operazione è durata oltre tre ore e ha visto impegnati anche un mezzo spazzaneve e due operatori del Comune di Agnone. Sul posto il primo cittadino di Agnone, Lorenzo Marcovecchio e il responsabile dell’ufficio tecnico, Carmine Masciotra. Si è trattato di un intervento interforze che ancora una volta, se ne fosse bisogno, mette in luce l’opera salvavita delle forze dell’ordine e della struttura sanitaria che lavorano quotidianamente in un’area interna difficilissima soprattutto nel periodo invernale.