“L’agricoltura in Molise: più crescita meno rifiuti per un’agricoltura sostenibile”: questo il tema del Convegno tenutosi ieri presso la sala congressi della Camera di Commercio del Molise ad Isernia cui hanno preso parte attiva vari dirigenti di Coldiretti Molise. Organizzato dall’Arpa Molise, l’incontro ha visto la presenza, in veste di relatori, del Presidente regionale Claudio Papa, della Responsabile regionale di Donne Impresa Coldiretti, Michele Bunino, e dei Delegati regionali, Michele Porfido, e provinciale di Isernia, Carmine Mosesso, di Coldiretti Giovani Impresa. Presenti anche il Direttore regionale Aniello Ascolese, il Direttore dell’Arpa Molise, Alberto Manfredi Selvaggi, il Presidente della Provincia di Isernia e Sindaco di Agnone, Daniele Saia, il Sindaco di Isernia, Piero Castrataro, il funzionario dell’Arpa Molise, Giovanni Sardella, la biologa Ernestina Balletta, ed il direttore del servizio Fitosanitario regionale Pardo Tarasca.
“In agricoltura quelli che vengono definiti rifiuti spesso non lo sono nel senso stretto della parola ma possono essere più correttamente definiti sottoprodotti – ha detto il Presidente Papa nel suo intervento – La mia azienda, la Nutfruit Italia, produce mandorle. I rifiuti che genera sono quindi costituiti dei gusci e dalla polvere generata dallo sgusciamento dei frutti. Questi però – ha spiegato – possono essere utilizzati per produrre combustibile; un’operazione che consente di abbattere i costi del loro smaltimento generando al contempo un nuovo prodotto da immettere sul mercato”. Papa ha poi posto l’accento anche sul valore etico del riutilizzo dei rifiuti, o sottoprodotti, agricoli ricordando che “il loro mancato riutilizzo ci porterà ad un esaurimento delle risorse su base globale, specie se pensiamo che, ha sottolineato, “la popolazione mondiale aumenta al ritmo di un miliardo di individui ogni 14 anni. Partendo da ciò – ha concluso il Presidente di Coldiretti – è fondamentale che la politica intervenga subito con interventi mirati ed efficaci che, uniti a comportamenti eticamente corretti delle aziende e al supporto del mondo creditizio, possono invertire la rotta a beneficio del settore primario, dell’economia e dell’ambiente”.
Sulla stessa linea Michela Bunino, titolare dell’azienda agricola “Alba” che, insieme con il suo compagno Nicola Del Vecchio, pratica un tipo di agricoltura multifunzionale e circolare. “Nella mia azienda – ha spiegato la giovane imprenditrice – abbiamo anche un caseificio che genera come ‘rifiuto’ il siero del latte; il suo smaltimento ha un costo ma noi lo abbiamo azzerato in quanto, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni, abbiamo cominciato ad utilizzarlo per l’alimentazione delle galline che alleviamo allo stato semibrado”.
Ma la Bunino è andata oltre lanciando un messaggio importante alla cooperazione fra le aziende del territorio, invitando tutti gli imprenditori agricoli e zootecnici a confrontarsi e collaborare al fine di poter utilizzare e reimmettere nel ciclo produttivo tutto quanto oggi viene spesso erroneamente definito rifiuto ma che può al contrario diventare un’opportunità di utilizzo per produzioni aziendali di diversa tipologia.
“Un tema quanto mai attuale quello dei rifiuti in agricoltura – ha detto il Direttore Ascolese – che vede da sempre Coldiretti in prima linea. Solo per fare un esempio ricordiamo l’accordo sottoscritto dall’Organizzazione con Novamont nel settore delle bioplastiche e dei biochemical nel rispetto dell’ambiente, della salute e del territorio contro i cambiamenti climatici. Agricoltori ed allevatori – ha inoltre evidenziato Ascolese – hanno manutenuto il nostro territorio per millenni, perché chi opera in agricoltura è prima di tutto un custode dei luoghi, della natura e della biodiversità”.
Un impegno quello di Coldiretti per l’ambiente che si concretizza anche con la richiesta e l’ottenimento della recente approvazione, da parte del Parlamento, della legge contro il cibo sintetico che introduce il divieto in Italia di produrre, commercializzare e importare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali. “Una legge – ha sottolineato il Direttore di Coldiretti – che difende il diritto di agricoltori e allevatori di produrre e dei cittadini-consumatori di alimentarsi in modo sano nel rispetto della natura e dei suoi ritmi”.
Anche dalle testimonianze dei due giovani imprenditori agricoli, Michele Porfido, produttore olivicolo di Montenero di Bisaccia (cb), e Carmine Mosesso, imprenditore zootecnico di Castel Del Giudice (Is), sono emersi importanti spunti di riflessione.
Porfido, che dopo gli studi universitari di Psicologia a Milano è tornato in Molise per rilanciare l’azienda di famiglia, ha infatti spiegato come dagli scarti della potatura dei suoi alberi di olivo ricavi concime naturale per gli stessi oliveti: una best pratic che gli consente di risparmiare il 30% sui costi del concime, evitando nel contempo di bruciare i rami che produrrebbero CO2.
Coraggio e impegno hanno caratterizzato l’intervento di Carmine Mosesso, laureato in agraria all’Unimol, che, dopo aver evidenziato il ruolo di custodi del territorio e della biodiversità degli agricoltori, ha evidenziando l’importanza per tutti gli imprenditori agricoli di non lasciarsi abbattere dalle difficoltà dettate dal difficile momento storico che stiamo vivendo, ma di porsi degli obiettivi concreti per il rilancio del settore, sempre nel rispetto dell’ambiente e della natura.