La Regione Lazio cancella la norma che autorizzava l’esercizio dell’attività venatoria anche ai non residenti nella costituenda area contigua del Pnalm.
La Regione Lazio, tenendo fede agli accordi presi con il Ministero dell’Ambiente, ha abrogato la norma secondo la quale nel versante laziale del Parco nazionale veniva consentita la caccia anche ai cacciatori non residenti. Lo stesso Ministero dell’Ambiente ne aveva chiesto la cancellazione per evitare l’impugnazione della legge da parte del Governo.
La consigliera del M5S Silvia Blasi si era fatta interprete delle proteste delle associazioni e dei cacciatori residenti nell’area.
Ora l’ultimo passo che spetta all’ente Parco che continua a rimandare l’approvazione della proposta definitiva di perimetrazione dell’area confezionata dai tecnici della Regione Lazio dopo una lunga trattativa ed una ragionevole mediazione con i Comuni interessati.
«Il presidente del parco, Cannata, non ha mai risposto alle associazioni che a lui si erano rivolte per conoscere i motivi della mancata celere approvazione della perimetrazione definita dalla Regione, dando cosi corpo alle “voci” che il parco stesse rivedendo nuovamente la perimetrazione per soddisfare gli “appetiti” ingiustificati di qualche Sindaco e di alcune Aziende Faunistiche Venatorie. – commenta l’associazione Salviamo l’Orso – Crediamo invece che sia giunto il momento di chiudere al più presto una questione che ci trasciniamo da più di 25 anni».