«Dobbiamo ancora capire com’è che da una parte la caccia di notte viene giustamente definita “bracconaggio”, e da un’altra si stilano norme, in contrasto con quelle nazionali, che la autorizzano con tanto di ausilio di mezzi da “guerriglia”, con il placido benestare di Ispra e il quasi silenzio assenso anche delle associazioni animaliste che, solitamente, tuonano e paventano ricorsi per qualsiasi virgola fuori posto».
Antonio Campitelli, presidente regionale della Libera Caccia Abruzzo, alza la voce contro l’ultima decisione della Regione Abruzzo con la quale si autorizza la caccia di selezione anche in orario notturno e con l’ausilio di fonti luminose.
«Come ho già espresso nel corso dell’incontro in Regione a L’Aquila lo scorso primo giugno, non si può continuare con due pesi e due misure. – continua agguerrito Campitelli, che è anche presidente dell’Ambito territoriale di caccia del Vastese – Verso la braccata sempre più limitazioni e osteggiamenti, verso la selezione sempre più accomodamenti e travalicamenti delle normative vigenti.
Le due forme di caccia devono coesistere ed implementarsi, ma non possiamo continuare a far credere che con due ore notturne, vincolati da un piano di prelievo, si possa risolvere il problema degli ingenti danni al patrimonio agricolo.
O abbiano il coraggio di parlare apertamente di attività di controllo, oppure cerchino di abbattere quei legacci normativi che non permettono una maggiore efficacia della caccia in braccata. Abbiamo già espresso le nostre perplessità e il nostro disaccordo all’assessore Emanuele Imprudente nell’incontro a L’Aquila, e saremo pronti a farlo di nuovo anche in altre sedi».