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  • Chiusura filiali nelle aree interne, Uncem: «Le banche fanno utili milionari a danno dei territori»

    «È stupefacente la proposta di legge del CNEL contro la desertificazione bancaria. Dovrebbe agire sugli istituti di credito, che in modo dannoso e unilaterale chiudono gli sportelli in nome della crisi demografica e dei servizi digitali. Una spirale che le banche hanno preso forti del loro potere, delle loro volontà insindacabili, di utili milionari e miliardari a danno dei territori, spondati da forti sistemi».

    Così il presidente nazionale dell’Uncem, Marco Bussone, oggi sul Sole 24 Ore.

    «Il CNEL in modo molto poco efficace, in un ddl di pochi articoli, mette in crisi un punto avanzato raggiunto con la legge dei piccoli Comuni, 158/2017. – continua Bussone – Quella che fermò la chiusura degli uffici postali nei paesi, che aumentò i servizi di Poste, portando poi a Polis, che permise ai Comuni di affidare la tesoreria a Poste italiane senza gara. Proprio su questo ultimo punto l’articolato CNEL fa un assurdo e dannoso passo indietro, comprensibile solo guardando al forte potere delle banche insieme. Il ddl CNEL dice che le gare vanno fatte, e solo se vanno deserte si può fare da parte dei Comuni affidamento diretto a Poste. Incredibile. Al posto di dire quello che devono fare le banche per rispettare paesi, utenti, cittadini, realtà montane e intere dell’Italia, si blocca una importante iniziativa finalizzata a evitare che i Comuni restino senza tesoreria, dato che le banche, negli ultimi quindici anni, di tesoreria non hanno mai voluto occuparsene, ritenendolo un servizio agli Enti locali in perdita e inutile. Per loro. Al posto di dire che le banche devono contribuire allo sviluppo sociale ed economico dei territori montani e delle aree interne, il CNEL dice che Poste non può avere la tesoreria diretta affidata dai Comuni. Uncem resta senza parole».

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