L’ultimo incidente stradale, in ordine di tempo, causato da un cinghiale, risale alla tarda serata di ieri. L’impatto, che ha visto coinvolte addirittura due autovetture, lungo la fondovalle Sangro, nel tratto sotto Atessa.
Un uomo originario di Montazzoli stava rientrando a casa dal lavoro a bordo della sua autovettura, una Fiat Panda. Improvvisamente, nei pressi di un distributore di benzina, un grosso cinghiale si è fiondato sulla carreggiata. L’incidente poco prima delle ore 23. Inevitabile la collisione, nonostante l’uomo alla guida abbia tentato di schivare l’animale. L’impatto ha provocato danni sul paraurti anteriore lato guidatore, mentre l’uomo a bordo se l’è cavata senza gravi conseguenze.
Subito dopo un’altra autovettura che sopraggiungeva ha colpito a sua volta l’animale, provocando ulteriori danni. In questo secondo caso sembra che l’uomo alla guida abbia riportato una contusione alla spalla. Sul posto, per i rilievi del caso, sono intervenuti i Carabinieri di Atessa.
L’incidente di ieri rilancia il tema del controllo delle popolazioni di cinghiali. Non solo lo stop alla caccia dovuto alle limitazioni imposte dal Dpcm che colloca l’Abruzzo in zona rossa, ma anche una inversione di tendenza negli uffici competenti della Regione che ha di fatto paralizzato anche le operazioni di controllo gestite dalla Polizia provinciale. Rispetto al recente passato, infatti, la dirigente regionale Elena Sico ha disposto che possano operare in controllo solo gli agenti della Provinciale e le guardie venatorie.
Stop dunque ai selecontrollori che negli anni scorsi hanno contribuito ad effettuare migliaia di abbattimenti in controllo. La dirigente Sico ha infatti precisato, diversamente dal passato appunto, che quei selecontrollori possono operare solo sui propri terreni. Una decisione che di fatto limita l’operatività dei selecontrollori e paralizza le operazioni di controllo atteso che le guardie venatorie e gli agenti della Polizia provinciale sono meno di una decina in tutto il Chietino.
E mentre in Regione si fa finta di nulla, i cittadini continuano a distruggere le autovetture rischiando seriamente di farsi male sulle strade per colpa dei cinghiali. Solo poche settimane fa il Tribunale di Campobasso ha condannato la Regione Molise a risarcire i danni causati dalla fauna selvatica proprio riconoscendo in capo all’ente la responsabilità omissiva nella gestione dei selvatici.