Pochi chilometri di distanza, un confine regionale, segnano un approccio completamente diverso nella gestione di un problema comune, quello rappresentato dalla massiccia presenza di cinghiali anche a ridosso dei centri abitati. Nei giorni scorsi un cittadino di Agnone ha protestato pubblicamente segnalando alle istituzioni la presenza massiccia ed invasiva di cinghiali a ridosso del centro abitato, addirittura dietro porta Sant’Emidio, a due passi dal corso principale. Nonostante la segnalazione e il clamore mediatico nulla è stato fatto.
Il Comune, in realtà, non ha competenze specifiche in materia di controllo della fauna selvatica. L’ente preposto a farlo è la Provincia di Isernia e dunque la Regione Molise che ne ha assorbito buona parte delle funzioni. L’assessore regionale Nicola Cavaliere ha annunciato l’avvio della caccia di selezione, ma si tratta di uno strumento che non può essere utile a risolvere la problematica di Agnone. Perché è impensabile far operare un cacciatore di selezione praticamente in mezzo alle case. Servirebbe, come avviene altrove, una operazione di controllo gestita dalla Polizia provinciale, in grado di intercettare e abbattere gli animali, in sicurezza, prima che raggiungano le abitazioni. Proprio nei giorni scorsi, a pochi chilometri da Agnone, a Castiglione Messer Marino, sono stati operati quattro abbattimenti di cinghiali considerati troppo “confidenti”, perché avvistati ogni giorno praticamente a ridosso dell’abitato.
Il sindaco di Castiglione, Felice Magnacca, aveva contattato la Polizia provinciale lamentando la presenza degli ungulati proprio alle porte del paese e in alcuni casi addirittura tra le abitazioni, proprio come avviene ad Agnone. Immediata la risposta del corpo in avvalimento alla Regione Abruzzo. Il comandante Antonio Miri ha infatti disposto una operazione di controllo eseguita e coordinata sul posto dall’ispettore Claudio Sciorilli. Nonostante la pioggia battente il personale operante ha effettuato quattro abbattimenti, due in via Pineta e altrettanti in zona Crete Rosse, nella zona al di sotto della locale caserma dei Carabinieri. Tutte le operazioni sono state svolte in sicurezza, circoscrivendo gli animali in zone isolate a ridosso delle abitazioni e delle strade. «Perché ciò che è lecito, efficace ed efficiente in Abruzzo, non viene semplicemente copiato in Molise?». E’ la domanda che si fanno tanti agnonesi. La risposta, a questo punto, dovrebbero darla l’assessore Cavaliere e il presidente della Provincia di Isernia.