Con un sub emendamento presentato e votato nel corso della seduta del Consiglio regionale di oggi, la maggioranza a trazione Lega ha rimesso mano all’articolo 44 della legge 10/2004 nella parte dedicata al controllo della fauna selvatica. Secondo le nuove modifiche apportate il controllo della fauna selvatica all’interno dei centri abitati è autorizzato con ordinanza sindacale, sentito l’Ispra e informati la Regione, il Prefetto e l’Atc competente per territorio. «I piani di controllo sono svolti con il coordinamento di agenti o ausiliari di pubblica sicurezza» si legge testualmente nel sub emendamento passato a maggioranza.
Nel comma 6, così come modificato, si legge che la Giunta regionale può autorizzare piani di abbattimento su proposta degli Atc, delle associazioni agricole, delle comunità montane o dei Comuni territorialmente interessati. Il comma 7 è così modificato: «L’attuazione dei piani di abbattimento è coordinata dal personale della Polizia provinciale in collaborazione con gli Atc. Gli Atc organizzano le attività gestionali, ivi compresi i piani di abbattimento delle specie selvatiche; in caso di inerzia degli Atc, la Regione, previo accertamento, attiva la Polizia provinciale per l’organizzazione delle attività di abbattimento. Per l’esecuzione dei piani i soggetti attuatori si avvalgono dei seguenti soggetti, purché muniti di licenza per l’esercizio venatorio: proprietari o conduttori dei fondi nei quali si attuano i piani di abbattimento; personale di vigilanza dei Comuni; guardie venatorie volontarie; guardie ambientali volontarie; cacciatori formati attraverso appositi corsi di preparazione alla gestione faunistica con relativo esame di abilitazione, sulla base di programmi concordati con l’Ispra e riconosciuti dalla Regione».
Sdoganato, dunque, l’impiego dei selecontrollori volontari, in linea con le recenti sentenze delle supreme magistrature dello Stato, anche se la Regione Abruzzo amplia il potere degli Atc.