Recentemente sono stati segnalati avvistamenti di orso bruno marsicano sulla montagna teramana, ma anche in Alto Molise.
«Non è la prima volta che questo accade ed è un buon segno perché attesta anche un elevato grado di naturalità di questi territori. – commentano dal Wwf – Del resto sulle montagne, anche se alquanto remota, esiste la possibilità di imbattersi in un orso bruno marsicano: si tratta di una preziosa sottospecie che sopravvive solo in questo territorio dell’Appennino Centrale in 50/60 individui e che rappresenta uno degli animali a maggior rischio di estinzione al mondo. Dallo storico areale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise l’orso ha necessità di espandersi in maniera naturale anche in altre aree al fine di aumentare la sua possibilità di sopravvivenza».
«Non vi sono notizie di aggressioni di orso bruno marsicano all’uomo per cui non ci sono motivi di preoccupazione. – continuano dal Wwf – È opportuno però adottare alcuni semplici comportamenti qualora ci si trovi in presenza di un orso, anche per evitare che gli orsi diventino troppo confidenti con l’uomo e inizino a frequentare i paesi come è accaduto con Juan Carrito a Roccaraso».
Il WWF ha messo a punto un vademecum con le principali indicazioni da seguire in caso di incontro e, attraverso il Progetto “Tante specie, un solo Pianeta”, finanziato dal WWF Italia e portato avanti dalle realtà locali dell’associazione in Abruzzo, anche materiale informativo sugli accorgimenti da adottare per garantire una sicura convivenza con questo splendido animale.
«Innanzitutto è molto importante mantenersi sempre ad una giusta distanza (almeno 100 metri) da un orso, evitando assolutamente di avvicinarsi per scattare foto. In particolare non ci si deve mai avvicinare ai cuccioli perché la madre potrebbe reagire ritenendo i suoi piccoli in pericolo. È sbagliato inseguirlo in auto: si tratta di un comportamento estremamente pericoloso per l’orso, ma anche per l’uomo che può essere coinvolto in incidenti stradali.
I cani vanno tenuti al guinzaglio, soprattutto quando si è in escursione in aree naturali dove è possibile la presenza di orso: il cane potrebbero disturbare o attaccare l’orso mettendosi in pericolo e determinando situazioni problematiche anche per i padroni.
Assolutamente non va mai offerto cibo né vanno abbandonati rifiuti: è bene che gli orsi non si abituino troppo all’uomo e soprattutto non colleghino la possibilità di trovare cibo con la presenza di abitazioni o attività umane.
Nelle aree dove è segnalato l’orso è opportuno mettere in atto sistemi di protezione di apiari o animali da allevamento attraverso recinti elettrificati che danno piccole scosse, innocue per l’animale, ma comunque sufficienti a farlo allontanare.
La presenza di un orso è un elemento di grande importanza per un territorio: attesta il valore di quei luoghi e svolge anche una funzione turistica importante. A condizione però che ci si comporti in maniera responsabile e attenta. Il WWF con la sua campagna Orso2x50, che punta a raddoppiare il numero di orsi bruni marsicani entro 2050, ha messo in atto azioni in tante parti d’Abruzzo e, forte anche dell’esperienza nell’Oasi WWF – Riserva regionale Gole del Sagittario, è disponibile a collaborare con le amministrazioni locali per facilitare la presenza dell’orso e il proseguimento delle attività dell’uomo nelle aree interne».