Dalla sera alla mattina, senza alcun preavviso, i cinque operatori dell’ex centro di accoglienza per migranti di Schiavi di Abruzzo, chiuso nelle scorse settimane, sono stati richiamati in servizio dalle ferie. Motivo? Nei prossimi giorni arriveranno 19 profughi provenienti dal centro di accoglienza di Gissi, quello dove si è registrato un cluster di positivi al Covid 19.
A confermarlo è il dirigente medico della Asl, Emidio Rosati, presente sul posto per un sopralluogo insieme ai Carabinieri della locale stazione, con il maresciallo Walter Scampamorte e al comandante della compagnia Carabinieri di Atessa, il capitano Alfonso Venturi.
«Nei prossimi giorni, probabilmente giù domani, saranno trasferiti presso il centro di accoglienza di Schiavi una ventina di migranti provenienti dalla struttura di Gissi» conferma all’Eco il dottor Rosati.
Il centro di Gissi è esattamente quello dove si sono registrati sedici positivi al Covid 19, ancora ospiti presso quella struttura e posti ovviamente in isolamento fiduciario.
Nei giorni scorsi si è avuto incontro tecnico in Prefettura, insieme ai vertici Asl e ai gestori dei centri di Gissi e Schiavi di Abruzzo. In quella sede, esaminando la criticità della situazione di Gissi, si è convenuto di dislocare i profughi risultati negativi al tampone in altre strutture proprio per evitare coabitazioni prolungate con i covid positivi già registrati. E così la decisione di trasferire una ventina di migranti presso la struttura di Schiavi, l’ex hotel sul monte Pizzuto che vista la posizione geografica e urbanistica ben si presta all’isolamento.
«Ripeto che i diciannove migranti che arriveranno a Schiavi sono stati sottoposti a tampone e sono risultati negativi. – precisa il dottor Rosati – Ovviamente i profughi saranno tenuti a osservare la quarantena fiduciaria presso gli alloggi interni. Per il personale operante e per gli stessi ospiti la Asl adotterà tutti i protocolli e la vigilanza sanitaria previsti».
In merito alla quarantena dei migranti e ai recenti casi di abbandono delle strutture proprio in violazione della quarantena il capitano dei Carabinieri, Alfonso Venturi, rispondendo a precisa domanda dell’Eco, ha spiegato: «Al momento non abbiamo avuto disposizioni dai comandi superiori né dalla Prefettura per una vigilanza fissa nei pressi della struttura di Schiavi. Resta inteso che le pattuglie in servizio effettueranno i normali controlli come da routine».
Sul posto anche i consiglieri comunali di opposizione Carlo Troiano e Luca Ninni e il sindaco Luciano Piluso.
Della vicenda è stata informata la consigliere regionale Sabrina Bocchino che ha fatto sapere di voler incontrare nei prossimi giorni il sindaco per avere delucidazioni.
Francesco Bottone