«Un primato terribile e poco invidiabile: a livello nazionale, siamo gli ultimi della classe nell’avvio delle vaccinazioni. Di chi è la responsabilità? Un mix che tocca tutti e non assolve nessuno. Ad iniziare dal Commissario Giustini, che invece di occuparsi dell’attuazione della campagna vaccinale, minaccia “dimissioni sospese” come il caffè a Napoli. Ma le dimissioni verbali non sono un atto formale e quindi dovrebbe stare al suo posto ad assolvere le funzioni urgenti del piano vaccinazione per gli operatori sanitari».
Sono le dichiarazioni di Micaela Fanelli, consigliere regionale del Pd, che critica aspramente la gestione sanitaria e precisamente le operazioni di vaccinazioni anti Covid che pare procedano con una lentezza estenuante in Molise.
«Altre regioni hanno fatto e molte hanno fatto bene, attuando i relativi piani. Performance eccellenti da Toscana, Lazio. Noi, ultimi. Il personale amministrativo si poteva per tempo reclutare e con facilità fra le risorse umane in forza al sistema regionale. – continua Fanelli – Resta una certezza, siamo ultimi e questo è quanto. Drammaticamente.
Dunque, non possiamo più permetterci di perdere altro tempo, anche sotto il profilo della diffusione del virus sul nostro territorio. Ieri ho sentito il Presidente Toma per la situazione difficilissima di Sant’Elia a Pianisi, insistendo perché l’Usca aggiuntiva venga destinata per questo periodo esclusivamente al paese dove si registra un numero altissimo di positivi e dove, probabilmente, sarà necessario procedere, immediatamente, alla vaccinazione degli ospiti e degli operatori della locale Rsa.
Sui ritardi nell’inizio delle vaccinazioni, il Presidente Toma mi ha risposto in modo analogo a quanto fatto alla stampa: nella giornata di domani si potrà partire nei tre ospedali di Campobasso, Isernia e Termoli. Arcuri pare abbia fortemente criticato il nostro ritardo, strigliando e chiedendo i motivi. E la telefonata di Speranza a Toma pensiamo sia stata carica di preoccupazione fondata.
Insomma, la “sveglia” è stata resa dai più alti livelli. E speriamo serva.
Sul punto, segnalo anche un’altra necessità e dò un suggerimento.
Bisogna vaccinare solertemente i farmacisti. Altrimenti il rischio di contagio per loro, si trasforma in certezza di assenza di cure per tutti. La stragrande maggioranza delle farmacie molisane, infatti, sono a monoconduzione. Ammalato il farmacista, è impossibile per i residenti procurarsi i medicinali necessari».