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  • Crisi idrica: riparare falle e realizzare serbatoi di accumulo non se ne parla, la Sasi “piange” dal prefetto perché «non piove e non nevica»

    E’ una vera e propria emergenza idrica per 49 comuni della provincia di Chieti alle prese con una programmazione di interruzioni della fornitura che non si verificava da anni. E proprio alla luce di questa drammatica situazione la Sasi, che a suo dire in queste settimane si sta adoperando con ogni mezzo per contenere e ridurre i disagi, ha deciso di informare il Prefetto di Chieti, l’Ersi e l’Agenzia regionale della protezione civile. Una lettera per documentare, anche con grafici e dati precisi, la condizione attuale in merito alla disponibilità della risorsa acqua, mai così scarsa tanto da superare quello che era stato l‘anno più buio, il 2007.

    «L’andamento climatico del periodo autunno-inverno 2023-2024 carente di precipitazioni soprattutto a carattere nevoso – ha sottolineato il presidente Gianfranco Basterebbe -, nonché la perdurante situazione delle elevate temperature e della mancanza di piogge ha comportato che i serbatoi che alimentano i comuni gestiti dalla società non siano in grado di rispondere alla richiesta idrica. Al fine di garantire un flusso idrico e una pressione adeguati si è reso necessario procedere dal mese di luglio alla sospensione notturna della erogazione così da consentire il riempimento delle vasche di accumulo».

    Sospensioni che all’inizio avevano una cadenza settimanale ora sono diventate giornaliere, con le comprensibili e prevedibili lamentele e proteste da parte dei cittadini. Purtroppo le elevate temperature di questi giorni e la mancanza d’acqua rappresentano un binomio difficile da sopportare.

    «Gli orari di sospensione che inizialmente erano dalle 22 alle 6 del giorno successivo, sono passate in alcune zone dalle 20 alle 6 e alcune aree sono costrette a una turnazione già dalle ore pomeridiane» continuano dalla Sasi. L’andamento della portata delle sorgenti è in linea con quello registrato negli anni precedenti, ammettono dalla Sasi, ma la particolarità è data dalla attuale difficile situazione che risente fortemente dell’assenza degli effetti favorevoli della stagione invernale.

    «Ci troviamo anche nel periodo, da luglio a settembre, di diminuzione progressiva della portata delle sorgenti – puntualizza Fabrizio Talone responsabile reti adduzione e distribuzione della Sasi- e se non sarà accompagnato come negli anni passati da una progressiva diminuzione di richiesta di fornitura, potrebbe essere necessario aumentare l’intervallo delle sospensioni».

    La Sasi ha fatto inoltre presente che «per alimentare le aree di Vasto Marina e San Salvo Marina circa 80 litri al secondo vengono forniti dall’Arap servizi, se questa fornitura dovesse diminuire o addirittura cessare le città dovrebbero essere alimentate dalla sorgente del Verde e questo comporterebbe un inasprimento delle sospensioni su tutti i 40 comuni serviti dalla sorgente Verde». Circa 200 mila abitanti potrebbero subire provvedimenti ancora più stringenti, l’auspicio è che quegli 80 litri al secondo non diminuiscano. La Sasi ha concluso chiedendo agli enti competenti maggiori controlli, ognuno per il proprio ruolo, per assicurare che venga data priorità alla fornitura idrica destinata al consumo umano.

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