«Immaginate se a vostro padre, vostra madre, a un vostro figlio servissero un pasto in questo modo. Ancor di più, se ricoverati in un ospedale pubblico. Succede nei presidi di Agnone e Venafro: qui il trasporto dei pasti, come denunciavo pochi giorni fa, è stato affidato dall’Asrem a una ditta esterna, al costo di 35 mila euro per quattro mesi. Attenzione: parliamo del solo trasporto, a cui si sommano i costi per la preparazione che vanno a un’altra ditta, sempre esterna». E’ quanto scrive su facebook il consigliere regionale Andrea Greco, già intervenuto sul caso nei giorni passati.
«Queste foto sono solo una triste conferma dei timori che tanti cittadini hanno condiviso con me – riporta ancora Greco – quando ho affermato che con 35 mila euro, per quattro mesi, si potevano fare scelte diverse. Ad esempio, si potevano assumere diversi giovani cuochi molisani, si poteva corrispondere qualche straordinario ai cuochi già in servizio, stipulare un partenariato con l’Istituto Alberghiero, oppure far preparare i pasti a un ristorante locale, piuttosto che ricorrere a una ditta di fuori regione che deve trasportare il cibo da Isernia verso Agnone e Venafro».
Inoltre, aggiunge il consigliere pentastellato: «Ho letto le dichiarazioni dei vertici dell’Azienda sanitaria, a cui hanno fatto da eco quelle del sindaco di Agnone nonché Presidente della Provincia di Isernia: entrambi hanno parlato di servizio temporaneo, ma una cosa del genere è inaccettabile per quattro ore, figuriamoci per quattro mesi. Su queste cose non c’è mediazione che tenga: sono situazioni inammissibili in uno stato di diritto, in una regione dove i cittadini pagano il massimo delle tasse, ricevendo di contro il minimo dei servizi. I pazienti riferiscono di pasti che non possono definirsi tali e in molti si organizzano per farsi portare il cibo da fuori. Naturalmente – conclude – ho interessato l’assessore con delega alla Sanità, ma porterò la questione in Consiglio regionale, chiedendo alla politica risposte serie».
Infine, numerose le lamentele raccolte da l’Eco online sulla qualità del cibo che nella giornata di ieri è stato somministrato dopo oltre un’ora dalla preparazione che avviene al “Veneziale” di Isernia.