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    Da Schiavi all’Estonia
    per annunciare il Vangelo

    Non abbiamo potuto farlo, perché l’8 marzo non eravamo ancora on line. Rimediamo oggi, rendendo omaggio al genere femminile pubblicando la storia di una grande donna originaria dell’Alto Vastese, neanche quarantenne, che con sette figli e un marito si è trasferita in Estonia per annunciare il Vangelo. Una scelta coerente, disarmante, provocatoria e affascinante. La storia è stata pubblicata sul numero di gennaio del mensile L’Eco dell’Alto Molise e ora la riproponiamo on line a beneficio dei nostri tanti lettori.

    SCHIAVI DI ABRUZZO – Da Schiavi di Abruzzo all’Estonia per evangelizzare le genti rese forzosamente atee da decenni di comunismo. Non è la biografia ormai datata di un santo dell’Europa orientale, ma la storia di Paola Falasca, originaria di Schiavi, e di suo marito Gilberto Piron. Il cammino neocatecumenale ha regalato loro il dono di sette figli e la possibilità di essere cristiani non solo a chiacchiere, ma testimoniando il Vangelo con la propria vita. Sono i missionari del terzo millennio. Paola e Gilberto, che vivono ormai da anni a Tallin, capitale dell’Estonia, hanno accettato di rispondere a qualche domanda.

    Allora Paola, la vostra vita è ormai lì a Tallin, lontano dalla vostra famiglia d’origine e dall’Italia.
    “La nostra missione è qui in Estonia, a Tallinn. – spiega mamma Paola Falasca – Nel gennaio 2012 monsignor Philippe Jourdan, vescovo di Tallinn e di tutta l’Estonia, ha firmato il decreto di costituzione della Missio ad gentes, inviandoci in un quartiere popolare della periferia della città, chiamato Haabersti, di circa 40mila abitanti. Costruito negli ultimi anni dell’occupazione sovietica, ha una forte presenza di lingua russa e non vi è luogo di culto di nessuna espressione religiosa; è un terreno dove cominciare di nuovo a gettare il seme del Vangelo”.
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    Cosa è questa Missio ad gentes, ci faccia capire meglio.
    La Missio ad gentes è una nuova forma di evangelizzazione, che il Signore ha suscitato, attraverso il cammino neocatecumenale. E’la Chiesa che va alle persone lontane. Papa Francesco ci invita a una nuova uscita missionaria, ad avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo.
    Insomma seguite alla lettera le indicazioni del Pontefice e della Chiesa. 
    “Giovanni Paolo II, nel Simposio dei Vescovi Europei del 1985, indicò che per rispondere alla secolarizzazione dell’Europa era necessario tornare al primitivo modello apostolico. I primi cristiani quando dovettero uscire dalle sinagoghe cominciarono a riunirsi nelle case e ad andare in mezzo ai pagani. Così le Missio ad gentes vanno a vivere là dove la Chiesa non è presente o è quasi ridotta a nulla. Ogni Missio è costituita da un presbitero e da alcune famiglie con numerosi figli; insieme costituiscono una comunità cristiana che deve dare in mezzo ai pagani i segni che portano alla fede: l’amore nella dimensione della croce e la perfetta unità”.
    Quindi non siete soli con la vostra famiglia, vivete insieme ad altre famiglie, giusto?
    “La nostra Missio è ormai al completo; lo scorso agosto anche la famiglia di Silvio e Giovanna Paola con i loro sette figli è arrivata da Pescara e ora siamo qua cinque famiglie con ventotto figli, due sorelle missionarie e un sacerdote. Le famiglie stanno trovando casa nel quartiere affidatoci dal Vescovo ed entrano nel lavoro, umile e precario (le ultime arrivate sono anche alle prese con la lingua, quanto mai ostica); i figli sono inseriti nelle scuole del posto. Nascono così relazioni con le persone che si incontrano nella vita quotidiana e piano piano cominciano a conoscerci”.
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    Quindi vi sostentate con qualche lavoro occasionale e le offerte che arrivano dai benefattori italiani.
    “Certo. Spesso chiediamo aiuto alle parrocchie in Italia. Recentemente lo abbiamo fatto per poter ristrutturare un appartamento affittato e ricavarne una cappella e alcune sale per incontri. Questo poi è stato impossibile per la struttura dell’edificio. Così abbiamo cercato una nuova soluzione affittando un locale, un piccolo capannone, dove, grazie agli aiuti giunti dall’italia, abbiamo realizzato una sala per celebrazioni e uno spazio per i bambini e le altre esigenze pastorali.  Dobbiamo ancora completare il lavoro (sacrestia, servizi) e l’arredamento degli interni. Poi l’affitto e le spese di riscaldamento ci tengono ogni mese alla corda”.
    Una vita di testimonianza tra mille difficoltà. Ma ci pare di capire che non siete soli, c’è la Provvidenza che vi assiste, attraverso le donazioni dei benefattori. 
    “Abbiamo avuto esperienza della generosità dei benefattori e ringraziamo il Signore di avere mosso il loro cuore, sicuri che Dio li ricompenserà. Ora ci servirebbe ancora un po’ di aiuto per completare l’opera e specialmente qualche briciola ogni mese per far fronte alle spese sopraddette (affitto, riscaldamento) anche qui molto impegnative; possono bastare anche pochi euro, tutto aiuta”.
    Già, perché per avere la forza di evangelizzare le popolazioni post-comuniste c’è prima bisogno di mangiare, di coprirsi, di avere una casa, di scaldarsi nel rigido inverno estone. E così anche chi sta in Italia, comodamente adagiato sulla poltrona vicino al fuoco, può dare un piccolo contributo a questa nuova evangelizzazione.
    Per un eventuale versamento, queste sono le coordinate:
    don Severino Pizzanelli – presbitero Missio ad gentes,                                                                  Paldiski mnt 227/144   13520  Tallinn (Estonia)                                                                                    IBAN: EE02 2200 2210 5780 8814 (Swedbank)                                                                                        Code SWIFT: HABAEE2X
    E in chiusura Paola e Gilberto aggiungono:
    “Saremmo contenti di ospitarvi in una vostra visita a Tallinn e a questi interessanti luoghi del nord, così potremmo conoscerci e mostrarvi i progetti del
    Signore in questa Missio ad gentes di Tallinn.
    Paola, Gilberto e i sette figli in Estonia
    Paola, Gilberto e i sette figli in Estonia
    Francesco Bottone
    effebottone@gmail.com

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