Sono terminate ieri sera le operazioni di scrutinio dei voti per il rinnovo del Consiglio provinciale di Isernia, una incomprensibile e autoreferenziale elezione di secondo livello che mortifica e sconfessa il potere sovrano accordato costituzionalmente al popolo. L’esito del voto è stato di assegnare la maggioranza al centrodestra, creando la situazione che i politologi chiamano “anatra zoppa“: cioè appunto con una maggioranza di colore opposto a quello del presidente in carica.
Sei seggi sono andati al centrodestra, assegnati a Manolo Sacco (primo degli eletti, ndr), Linda Dall’Olio, Anna Barile, Nicola Di Biase, Claudio Falcione e Domenico Chiacchiari; quattro al centrosinistra, Candido Paglione, Franco Marcovecchio, Sara Ferri e Giuseppe Centracchio. Ad annunciare gli eletti è direttamente il presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia, che si ritrova senza una maggioranza e che dunque dovrà fare appello a tutte le sue doti da buon democristiano per tenere in piedi la baracca.
A differenza delle apparenze, tuttavia, Saia avrà vita più facile rispetto a prima, perché è tornato a casa, bocciato per l’ennesima volto dalle urne, Vincenzo Scarano, suo acerrimo avversario sia in Provincia che in Comune ad Agnone. Il leghista agnonese e numero due della precedente amministrazione Ricci non viene rieletto, nonostante il millantato impegno per la stipula della convenzione per la messa in sicurezza del viadotto sul Sente. Di contro entra in Consiglio provinciale il sindaco di Capracotta, Candido Paglione, che dovrebbe andare piuttosto d’accordo con Saia, non fosse altro che per il comune status di amministratori dell’Alto Molise e delle aree interne.
«Il mio augurio va a tutti gli eletti: Franco Marcovecchio, Candido Paglione, Sara Ferri, Giuseppe Centracchio, Manolo Sacco, Linda Dall’Olio, Anna Barile, Nicola Di Biase, Claudio Falcione e Domenico Chiacchiari. Un gruppo eterogeneo che rappresenta l’espressione dei 52 centri della provincia. Sono certo che lavorando insieme, oltre gli steccati politici, riusciremo a ottenere ottimi risultati per le nostre comunità. È una questione di responsabilità e impegno, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di tutti i territori».