«Che lo smart working diventi soluzione per il lavoro ai tempi dell’emergenza coronavirus e, ancor prima, alla necessità di riorganizzare i modelli di lavoro, insieme con tempi e spazi del vivere e del lavorare, lo sapevamo da tempo. Come è bene sapere che anche su questo fronte, il Paese viaggia a velocità diverse. Lo smart working è perfetto nelle aree urbane dove le linee dati sono efficienti, veloci, ridondanti. Nelle aree montane, il telelavoro è pressoché impossibile – come lo sono lo scontrino elettronico, l’home banking e altre soluzioni digitali – senza una buona connessione. Oggi in oltre metà dell’Italia lavorare da casa è impedito dalla presenza di reti obsolete, in rame, in attesa dell’arrivo di una fibra che di certo può rivoluzionare spazi e distanze». «Uncem da cinque anni chiede che il Piano banda ultralarga venga attuato velocemente – spiega Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem – Invece, i ritardi aumentano. E così, mentre molti Comuni montani sono pronti ad attrezzarsi con spazi pubblici semigratuiti per il coworking, mentre molti residenti nei territori avrebbero tanto piacere di lavorare da casa in modo smart e veloce, la connettività non lo permette, lo preclude. Uncem sta lavorando ad esempio con Eolo, Tim, Vodafone, Wind Tre e con Anfov e AssTel per migliorare le connessioni Fixed Wireless, senza fili, anche a casa. Ma la fibra deve arrivare. I Comuni suonano la sveglia al piano Bul. Che sia rete unica o meno, la fibra ottica è decisiva anche per lo smart working. Tutti ne parlano, tutti lo vorrebbero, le regole e le leggi lo permettono. Ma senza reti non si fa. E ancora una volta, prendiamo atto che nelle aree montane, per i ritardi di qualcuno, ci rimettiamo tutti. Costretti a rinunciare al lavoro da casa, o anche alla scuola a distanza se le reti per il trasferimento dati non verranno al più presto modernizzate. È un problema del Paese, di tutto il Paese, che l’emergenza Covid-19, in particolare nelle zone gialle, evidenzia in modo forte. Sveglia, Piano Bul. Facciamo in fretta, altrimenti perderemo l’ennesima battaglia contro il divario digitale, che è pure sociale ed economico».
Emergenza coronavirus, l’Uncem: «Nelle zone montane il telelavoro è pressoché impossibile»
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