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  • Emigrazione, una banca dati con le storie dei nostri concittadini

    AGNONE – Come si ricorderà, l’Università delle Generazioni dal 2 giugno 2014 (in occasione del centenario dell’inizio della prima guerra mondiale) festeggia con la presenza del « sindaco del popolo e degli emigrati » la nascita della Repubblica Italiana annodando nastri tricolori agli alberi che contornano l’arcinota « Curva di Colle Mingone » rimasta simbolo indelebile delle sofferenze di partenze definitive e delle gioie di arrivi anche momentanei per tutti coloro che da Agnone e paesi limitrofi sono emigrati in terre lontanissime o sono andati a combattere nelle tante guerre post-unitarie.

    L’associazione culturale agnonese ha recentemente ricevuto una significativa lettera riguardante proprio la « Curva di Colle Mingone » scritta da un grande manager di successo internazionale quale è Nicky Carlomagno (in foto), Galileo Service Manager della Vitrociset Belgium contractor dell’ESA (Ente Spaziale Europeo). L’Università delle Generazioni ne riporta per intero il testo, ritenendolo assai importante per tutti gli emigrati non soltanto molisani o italiani, poiché sono i medesimi in tutto il mondo i sentimenti di coloro che per qualsiasi motivo lasciano la propria terra per tentare l’avventura umana e professionale in altri luoghi spesso troppo sconosciuti ed inospitali. Ovviamente, l’Università delle Generazioni dedica questa lettera pure ai migranti che in massa affrontano oggi i deserti e i mari, in tante parti del globo, per sfuggire alle guerre, alle povertà e alle dittature. Centinaia di questi migranti sono ospitati come rifugiati in alcune strutture pure in Agnone. Ecco l’appassionato testo di Nicky Carlomagno, grande manager di successo internazionale:

    « Ieri sera ho avuto un momento di nostalgia guardando il quadro della Ripa che ho nel salone di casa e devo ammettere che con gli anni questi momenti di nostalgia aumentano. Ogni volta che penso alla mia partenza più di 32 anni fa mi ritorna in mente la curva di Colle Mingone, la corriera Cerella che mi conduceva a Roma, le lacrime versate. Io agnonese nato in America, abituato a viaggiare spesso in posti sperduti nel mondo, ogni volta che passo da Colle Mingone ho ancora oggi un sentimento di tristezza. Dopo cena ho fatto una ricerca su internet e mi sono trovato davanti i vostri articoli, scritti nell’ambito dei festeggiamenti del 2 giugno 2014 di cui non ero a conoscenza. Mi sono sentito di nuovo un po’ triste ma di una tristezza meno marcata, direi che provavo un sentimento quasi di allegria. La descrizione del significato di ‘’Colle Mingone….addio addio Agnone’’ la ebbi da mio Nonno Luigi che prima della guerra lavorò  per la ferrovia di Agnone. La cosa più interessante che ritenevo dai suoi racconti non era tanto il fatto che la gente era triste nel partire, bensì ero affascinato nel sapere chi divennero quegli agnonesi dopo la partenza. Nonno mi diceva ‘’Hai sentito mai parlare di Tizio? Lui passò Colle Mingone nel 1938 e 20 anni dopo era proprietario di 4 ristoranti in Francia, Caio invece è diventato giudice in Argentina mentre il povero Sempronio si dice sia diventato mafioso a New York.’’ Io cercavo sempre d’immaginarmi queste persone, arrivando in quei paesi sconosciuti, spesso ricominciando da zero per poi diventare persone importanti o semplici cittadini felici in città lontane, come lo furono i miei nonni materni. Un giorno, se non lo avete già fatto, forse dovreste incontrare alcune di queste persone e raccontarne le storie. In un periodo in cui Agnone si spopola ancora più in fretta che nel passato, i racconti di chi ha dovuto cercare una vita ‘’normale’’  altrove potrebbero essere d’aiuto a chi coraggiosamente cerca ancora di tenere in vita il nostro paese ».

    L’Università delle Generazioni, ricordando nel 2 giugno 2016  il 70° compleanno della Repubblica Italiana e tutti i « Colle Mingone » che esistono nel mondo, gira a tutte le istituzioni (specialmente a Chiesa, Regione ed Università) e alle associazioni del Molise la proposta del grande manager internazionale Nicky Carlomagno perché si realizzino prima possibile l’elenco e la storia degli emigrati che hanno avuto maggior successo in Italia e all’estero. Emigrati che sarebbe utile contattare e chiamare a dare una mano a salvare Agnone ed il Molise dalla profonda crisi che, se non si interviene con energia e sinergia, potrebbe presto diventare decadenza da cui sarà troppo difficile risalire, almeno nel breve e medio periodo. L’unione tra Molise residente e Molise emigrato potrebbe essere il miglior modo di festeggiare la Repubblica Italiana nelle future giornate del 2 giugno e la rinascita di un popolo la cui immensa sofferenza sembra non finire mai, come attesta pure il toccante ed accorato documento umano e sociale di Nicky Carlomagno appena evidenziato!

     

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