I bambini del paese non sapevano chi fosse il piccolo Giuseppe Di Matteo, barbaramente ucciso dalla mafia; ora invece lo sanno e magari lo sapranno anche le future generazioni, invitate a non dimenticare e a ribadire il proprio «no» alla mafia e alle logiche mafiose.
In occasione della giornata della liberazione la commissaria prefettizia Maria Giovanna Maturo, insieme al parroco don Alberto Conti, hanno fatto questo dono alla piccola comunità di Castelguidone: un nuovo parco giochi intitolato alla memoria di Giuseppe Di Matteo.
Dopo la deposizione della corona d’alloro nei pressi della lapide dedicata ai caduti, nella nuova collocazione sul piazzale della struttura polivalente, la dottoressa Maturo, che sta per lasciare il suo incarico di commissario prefettizio in vista dell’imminente tornata elettorale, alla presenza della pattuglia dei Carabinieri di Schiavi di Abruzzo, al comando del maresciallo agnonese Walter Scampamorte, ha pronunciato una breve allocuzione.
«E’ questo un giorno fondamentale per la storia d’Italia che assume oggi un particolare significato politico e militare in quanto, nel rinnovare l’impegno in difesa dei valori di democrazia e di libertà, ci troviamo tutti d’accordo nell’onorare e rispettare la Resistenza Ucraina».
Poi la commissaria inviata dalla Prefettura ha fatto qualche riflessione sulla carta costituzionale «quale legge fondamentale al vertice della gerarchia delle fonti e contenitore dei principi ispiratori che ci accompagnano nella vita quotidiana». Subito dopo la consegna di una copia della costituzione ai ragazzi in età scolare di Castelguidone.
Il corteo, molti i cittadini intervenuti, si è spostato nei pressi del nuovo parco giochi, realizzato grazie ad un finanziamento assegnato a gennaio 2023 per le infrastrutture sociali, dove c’è stata la scopertura della targa di intitolazione a Giuseppe di Matteo “vittima della mafia“.
Il parroco don Alberto Conti ha benedetto la targa e ha espresso parole di ringraziamento all’indirizzo della commissario «per aver recepito questo messaggio contro le mafie». L’opera è stata realizzata dall’artigiano della pietra Ovidio Marzaiuolo di Castelverrino. «A novembre abbiano detto no alla guerra – ha chiuso la dottoressa Maturo – oggi diciamo no alle mafie».
Francesco Bottone