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  • Femmina Morta: il progetto c’è, i soldi pure. Marasco: «Adesso non abbiamo più scusanti»

    Trent’anni persi, buttati al vento, ma il tempo per recuperare c’è, visto che finalmente ci sono non solo la volontà politica, ma soprattutto i soldi stanziati dal Ministero per completare un’opera di collegamento viario tra due regioni, una sorta di lungo ponte dall’Alto Molise verso la Val di Sangro. Nella sala riunioni del Comune di Agnone, nella mattinata di ieri, è stato presentato alla stampa il progetto per i lavori di messa in sicurezza e completamento degli impalcati dei viadotti “Femmina morta I” e “Femmina morta II”, lavori che consentiranno, nel medio periodo, di ultimare la variante che collega Agnone all’Abruzzo e che saranno realizzati grazie alle risorse provenienti dalla programmazione concordata tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la partecipata Anas.

    A fare gli onori di casa, ovviamente, il sindaco e presidente della Provincia, Daniele Saia, ma gli occhi e i taccuini dei giornalisti sono stati ovviamente puntati sul capo compartimento dell’Anas Abruzzo e Molise, l’ingegnere Antonio Marasco. «Un’opera incompiuta da trent’anni è una ferita aperta per un territorio, è un’evidente sconfitta per tutti gli attori decisionali. – ha esordito il numero uno dell’Anas  – Grazie all’impegno della Regione Molise questa opera è stata ri-attenzionata e ora, a differenza del passato, parliamo finalmente sulla scorta di finanziamenti certi».

    Si parla di qualcosa come quarantuno milioni di euro che il Ministero delle Infrastrutture a Trasporti ha già individuato e destinato al completamento di quella che, dai tempi di Tangentopoli, è e resta una eterna incompiuta, monumento nazionale alla lentezza burocratica. «L’intervento riguarda il completamento di un’opera iniziata e parzialmente realizzata negli anni ’90. – ha spiegato nel dettaglio l’ingegnere Marasco – Dopo trent’anni abbiamo ripreso la procedura di completamento, snellendo l’idea architettonica originaria e avendo già acquisito l’autorizzazione da parte della Sovrintendenza, quindi migliorandola anche dal punto di vista dell’impatto paesaggistico. Il progetto definitivo è già completato e siamo nella fase delle verifiche normative. Pensiamo che con il contratto di programma stipulato con Anas di prossima pubblicazione, che ha stanziato definitivamente l’importo di quarantuno milioni e duecentomila euro, si potrà procedere all’appalto, posso immaginare, nel mese di ottobre al massimo. L’esecuzione dei lavori pensiamo si possa concludere entro ventiquattro mesi».

    Progetto snello e pratiche veloci, questo insomma ha assicurato l’ingegnere Marasco, che poi, relativamente agli elaborati tecnici ha spiegato: «La concezione costruttiva degli anni ’90 prevedeva una pila ogni quaranta metri. Noi abbiamo pensato di “scavalcare” due o più pile, quindi in alcuni casi si parla di passare da una campata standard che dai 40-45 metri arriverà ad oltre 130 metri. Questo comporterà una maggiore trasparenza dell’opera e un minor impatto paesaggistico e ambientale».

    «Il progetto c’è, i soldi pure, adesso non abbiamo più scusanti» ha aggiunto Marasco, preannunciando che gli impalcati saranno non più quelli di calcestruzzo, bensì nuovi modelli realizzati in carpenteria metallica. «Lo stesso bando che andremo a fare sarà molto sfidante per le aziende interessate, in modo tale da fare selezione sin dall’inizio e arrivare a concedere l’incarico ad un operatore altamente qualificato». Presente alla conferenza stampa anche l’assessore regionale Michele Marone, che tra l’altro è un frequentatore assiduo del Ministero delle Infrastrutture in ragione della sua nomina a consulente giuridico dello stesso ministro Salvini.

    «Oggi è un grande giorno, – ha esordito l’avvocato prestato alla politica – perché abbiamo finalmente il progetto che darà vita a questo collegamento infrastrutturale tra Abruzzo e Molise e che ricuce le aree interne e montane dell’Alto Molise e Vastese con la val di Sangro. Pertanto restituiamo alla collettività di due regioni un’arteria che sarà sicuramente il viatico per una ripresa, uno sviluppo e un rilancio sociale ed economico di tutto il territorio. Già nel gennaio del 2023 abbiamo portato all’attenzione del ministro Salvini il tema del completamento dei viadotti Femmina Morta, unitamente alla questione del ponte sul Sente, subito dopo il mio insediamento al Ministero. Con Anas e il Mit abbiamo individuato questo importante finanziamento di 41,2 milioni di euro. Nuove tecnologie e nuove strutture in acciaio per snellire l’opera e avere un impatto visivo decisamente inferiore, posto che avremo delle campate uniche in acciaio, senza più vedere tutti quei monconi di pile in calcestruzzo che abbiamo lì sul posto da trent’anni. In quella stessa riunione al Mit del gennaio dello scorso anno, Anas ha ripreso in considerazione anche il viadotto Sente, chiuso ormai da anni. E’ stato fatto il progetto in poco più di ottanta giorni e subito dopo sono stati riattivati i contatti con la Provincia di Isernia e siamo arrivati alla validazione del progetto redatto da Anas. Credo che a breve ci sarà l’apertura del cantiere per riaprire al traffico la struttura tra Castiglione Messer Marino e Belmonte del Sannio, dopo la fine dei lavori di messa in sicurezza».

    Tornando al completamento dei viadotti Femmina Morta uno e due, il sindaco Saia ha aggiunto: «E’ stata una delle priorità di questa amministrazione, infatti appena insediati ponemmo la questione all’attenzione dell’ingegnere Marasco. Oggi siamo alla progettazione definitiva, con i pareri già acquisiti e i fondi stanziati, quindi finalmente, dopo trent’anni, una incompiuta andrà verso il completamento. Il progetto si inserisce nel solco di un’idea di viabilità di più ampio respiro, finalizzata a restituire fiducia al territorio in termini di opportunità economiche per le aree interne. Parlo della trasversale che dal Biferno e dalla vallata del Trigno dovrà collegarsi con il Sangro e per questo stiamo già lavorando per il completamento della Fresilia. Infine siamo in contatto con la Provincia di Chieti per quanto riguarda il tratto della ex statale Istonia dopo Castiglione Messer Marino, per avere finalmente lo sbocco sul Sangro all’altezza di Colledimezzo. Probabilmente, a differenza del passato, ci sono state le persone giuste nei posti giusti e oggi incassiamo questa buona notizia che ci hanno portato, qui in Comune, l’assessore Marone e l’ingegnere Marasco. Certo si è perso tempo, si sono persi trent’anni forse perché si è fatto l’errore di declassare a provinciale la ex statale Istonia. Fu un errore, ma oggi siamo in grado di recuperare, grazie a questo risultato eccezionale che permetterà alle aree interne di uscire dall’isolamento».

    A margine delle dichiarazioni di politici e tecnici, lo stesso Saia ha riferito ai cronisti di stretti contatti con l’onorevole Luciano D’Alfonso, tra l’altro dipendente dell’Anas, il quale avrebbe assicurato che la ristatalizzazione della Istonia è ormai in dirittura d’arrivo, entro l’anno in corso.

    Francesco Bottone

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    1 Comment

    1. Pietro Mastronardi says: Rispondi

      Per gli impalcati è consigliato l’uso dell’acciaio Corten autopassivante. Praticamente non necessitano verniciatura e una modesta manutenzione ordinaria.

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