Il 25 novembre,in occasione della giornata internazionale contro il Femminicidio, nell’Aula Magna dell’I.T.E. di Gissi , gli alunni e la componente docente hanno partecipato ad una riflessione su due tematiche particolarmente significative: la violenza contro le donne e i diritti del fanciullo.
Alle ore 11.15, in tutti i plessi dell’Istituto Omnicomprensivo di Gissi, alunni e personale docente si sono uniti in un abbraccio solidale all’insegna dello slogan: “No alla violenza, sì all’accoglienza”.
La Dirigente Scolastica , dott.ssa Aida Marrone, ha invitato a riflettere contro ogni tipo di violenza e di discriminazione. Ha ricordato Valeria Solesin, la ricercatrice veneziana, attivista veneta di Emergency , morta nella strage al Bataclan, a Parigi il 13 novembre. Un esempio di donna che non si è mai arresa, che aveva un progetto di vita in cui le spinte erano la voglia di conoscere il mondo e la cultura.
Il tema della violenza contro le donne è stato introdotto dalla prof.ssa Teresa Di Santo, presidente dell’Associazione Emilyabruzzo, che opera sul territorio di San Salvo con l’Assessorato ai Servizi sociali,e dall’avv. Silvia Notaro, legale del Centro antiviolenza, dove vengono accolte le donne che hanno subito atti violenti.
La prof.ssa Di Santo ha riferito che l’Associazione Emily promuove iniziative che hanno lo scopo di sensibilizzare, informare, e formare su ogni tipologia di violenza: “Un fenomeno lo conoscete, se lo riconoscete”.
La collaborazione, la condivisione ed il confronto favoriscono la cultura della non violenza.
Nel Centro la donna può trovare risposte al suo bisogno di protezione, sicurezza , informazioni, supporto legale e sostegno psicologico. L’Ascolto è fondamentale , non ascoltare porta all’indifferenza.
La violenza nei confronti delle donne, soprattutto quella domestica, è costantemente in aumento e riguarda non solo famiglie degradate, disgregate, ma interessa anche classi sociali alte.
E’ stato proposto un video –documentario “Violenza invisibile”, in cui è emerso anche il tema dell’indifferenza che porta alla morte fisica; non tutte le violenze lasciano segni sul corpo, sono proprio queste violenze invisibili le più frequenti e le più subdole.
Bisogna imparare a difendersi, il rispetto è fondamentale, fino a quando comportamenti discriminatori, pregiudizi,offese offriranno una solida e invisibile struttura ad un rapporto squilibrato tra i sessi, ci si accorgerà solo della punta dell’iceberg e non del mare che la sostiene.
L’avv. Silvia Notaro , nel suo intervento, ha illustrato dei casi concreti, testimonianze di donne che hanno subito violenza. Le loro storie hanno dimostrato che diverse sono le forme di violenza ed i maltrattamenti di ogni tipo: fisico, economico, psicologico, sessuale,stalking. Le donne sono vittime di violenza e protagoniste di un vissuto segnato dall’angoscia e dalla paura, che frenano spesso la denuncia.
Il più delle volte sono coinvolti anche i minori che sono obbligati ad assistere a ripetute scene di violenza sia fisica che verbale all’interno della coppia. La violenza assistita è una vera e propria forma di maltrattamento psicologico che riverbera i suoi effetti sul minore a livello emotivo, cognitivo, fisico e relazionale. Il minore, se continua a subire questo tipo di violenza , in età adulta potrebbe assumere la violenza e la prevaricazione come abito mentale.
Terminati gli interventi, alcuni ragazzi e docenti hanno rivolto delle domande, dimostrando una grande sensibilità ed attenzione ai temi trattati.
A conclusione dell’incontro, è stato proiettato un video realizzato dagli alunni dell’I.T.E. , particolarmente significativo ed emozionante .
La mattinata si è conclusa con i saluti ed i ringraziamenti della Dirigente che ha sottolineato l’importanza di iniziative di confronto e di riflessione per sensibilizzare al rispetto e cercare modi pacifici e civili per risolvere problemi.
Prof.ssa Patrizia Marcovecchio