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  • Fine vita, don Fangio: «E’ una legge assurda, io suonerò le campane a lutto»

    CAROVILLI – Riceviamo dal parroco di Carovilli, don Mario Fangio, la replica alle critiche mosse al suo indirizzo dall’onorevole Maria Amato del Pd, in merito alla legge sul fine vita, al suoicidio assistito e alla manifestata volontà di far suonare le campane a morto nel caso di approvazione del testo normativo.

    Che le mie iniziative e le mie preoccupazioni arrivassero in alto, fino all’On. Maria Amato, non l’avrei immaginato.  Mi fa piacere, perché questo parlare chiaro e questo protestare provoca lei e, spero, altri.
    Ma  le motivazioni dell’onorevole non convincono né me né  i 250 giuristi che hanno criticato questa legge tanto bella e rassicurante, secondo lei, ma piena di trabocchetti che apriranno le porte all’eutanasia ed altre problematiche giuridiche, sanitarie e umanitarie.
    Una suonata di campane  e poche parole dette con fervore sono una crociata?  Su, non esageriamo, le crociate sono ben altro, lo sanno tutti.
    La nostra fede per lei è tollerabile, purchè  non coinvolga altri. Ma qui non siamo nell’ambito della fede, ma in quello delle norme umane più elementari per il vivere civile, perciò riguardano tutti. A meno che lei non tentati di cambiare le carte in tavola, il senso dei vocaboli, per poter, in modo consequenziale,  cambiare anche le regole.
    Lei deve spiegare a me e agli altri poveri mortali, come faccio ad essere veramente libero, e cambiare le mie disposizioni se, in coma o stato vegetativo, sentissi tutto e non  potessi più esprimermi per cambiare quelle maledette DAT che ho firmato quando l’istinto di conservazione non era scattato in me, e che mi portano alla morte.
    Deve anche dire ad un medico, che si è impietosito di un malato grave, perché non ha la libertà di aiutare il malato, e in un momento di ravvedimento a favore della vita fare obiezione di coscienza. Non possiede più il diritto di cambiare?
    Deve spiegarci anche perché se uno vuole suicidarsi devo chiedergli, prima di impedirglielo, se ha sottoscritto  le DAT e vuole proprio morire. Altrimenti in seguito potrebbe anche portarmi davanti a un giudice e chiedere i danni.
    In un eccesso di bontà,  deve ancora spiegarmi se dietro a tutto ciò non vi siano interessi finanziari di tanti (assicurazioni, stato, parenti, procuratori ed avvocati) che si avvantaggeranno di queste disposizioni.
    Veniamo alla nutrizione e idratazione considerate come “terapia”.  Se su google cerchiamo il vocabolo “terapia”  troveremo quanto segue: “Terapia  in ambito medico può intendersi come il  trattamento di malattie e ferite, e l’insieme dei  metodi usati per la loro guarigione e per alleviarne i sintomi“.  Una persona sana ha bisogno di una terapia? No, perché non ha bisogno di guarire!  Questa persona sana ha bisogno di nutrizione e idratazione? Si! Allora, nutrizione e idratazione non sono terapia. Sono mezzi primari di sussistenza.
    Mi suggerisce di approfondire le mie conoscenze  tenendo conto di qualche  recente documento ecclesiale, e leggendo il card. Martini. A lei io faccio l’invito di andare a leggere quanto il Catechismo della Chiesa Cattolica dice nei nn.2276,7,8,9 a riguardo dell’ eutanasia,  e che già contemplava quello che io dovrei sapere, ma che lei e gli altri del suo partito forse non avevano letto.
    Nelle DAT non si fa riferimento a eutanasia, e ciò dovrebbe rassicurarci. Ma le recenti sentenze creative dei giudici ha reso evidente ben altro, la capacità  di dichiarare lecito anche ciò che la legge attuale punisce.
    Le campane suoneranno ancora, non per contestare  uno Stato che fa le leggi che vuole, ma per avvertire i fedeli cristiani che, nonostante che tale legge lo ammetta, facendo credere che sia anche moralmente lecito, invece lecito non è, e chi lo fa commette un gravissimo peccato.

    Se poi esse ricorderanno a questi legislatori che esiste una pietà umana, e che non ci vuole la scienza di Salomone per capire che “ nutrizione e idratazione “ non sono cure mediche ma necessari e semplici mezzi di sussistenza, come intende ogni essere umano, allora forse le campane a morto saranno servite un po’ anche a loro.

       Non è proprio una buona legge. E’ solo una legge ASSURDA.       

      Don Mario Fangio, parroco di Carovilli

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