Circa 35 milioni di euro sono a disposizione dell’Abruzzo per combattere il dissesto idrogeologico. Altri 20-25 potrebbero arrivare entro fine anno se i Comuni interessati da tali fenomeni riusciranno a fornire tempestivamente i realtivi dossier.
Lo ha comunicato il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, in apertura della riunione con i sindaci dei 104 Comuni della provincia di Chieti per la mappatura dei principali rischi idrogeologici.
«Si tratta, in particolare, di 15 milioni derivanti dall’Accordo di Programma Quadro da 40 milioni di euro, di cui 25 già contrattualizzati – ha detto il presidente nella sua veste di Commissario govenativo per la mitigazione del rischio idrogeologico – mentre i restanti 20 sono frutto del pregevole lavoro in Parlamento svolto dai senatori Legnini e Tancredi. Tali fondi – ha spiegato D’Alfonso – saranno assegnati sulla base di priorità vagliate da una struttura tecnica in cui un ruolo chiave verrà svolto dai Geni Civili. Tuttavia, se saremmo in grado di lavorare al meglio, – ha rimarcato – potremo avere accesso ad ulteriori risorse».
Infatti, il presidente D’Alfonso ha ricordato che presso Palazzo Chigi è operativa una struttura tecnica di missione, presieduta da Mauro Grassi, che sta interloquendo con tutte le Regioni per conoscere le situazioni più gravi di dissesto idrogeologico. Non a caso, il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, e lo stesso Grassi, sono stati invitati a partecipare in Abruzzo ad alcuni sopralluoghi per la constatazione dei principali stati di pericolosità legati al rischio idrogeologico.
«Per la prima volta – ha rimarcato il Presidente- verranno sul nostro territorio non per valutare emergenze o disastri ma per fare sopralluoghi in zone altamente critiche. Ci sono tre o quattro situazioni di una certa pericolosità con elevata rischiosità in ciascuna provincia – ha osservato D’Alfonso – e si partirà da queste prima di passare alle altre situazioni pericolose ma senza rischiosità. Si tratta, in sostanza, di utilizzare le risorse per risanare e non per abbellire. In questa fase, non ci interessa la bellezza estetica ma fare interventi mirati alla soluzioni della problematiche».
Il motivo della riunione, che prosegue a Chieti il metodo di confronto inziato qualche giorno fa a Pescara, ha l’obiettivo di pervenire ad una mappatura del rischio idrogeologico, ricavata dalle richieste dei sindaci, con la finalità di aggiornare i dati del Piano di assetto idrogeologico (Pai) risalenti al 2005.
«Purtroppo, non abbiamo trovato una grande tradizione amministrativa – ha rivelato D’Alfonso – ma per colmare le lacune abbiamo predisposto una struttura di supporto del Commissario che si avvale delle competenze dei Geni Civili abruzzesi che dispongono di livelli adeguati di conoscenza e che rappresentano la migliore fotogtrafia del territorio. Se saremo in grado di operare in maniera mirata – ha aggiunto – riusciremo a a garantire il governo delle criticità».
Intanto, ulteriori 10 milioni di euro, derivanti dalla gestione dell’ex Agensud, sono disponibili per il sistema del suolo abruzzese. Il Commissario D’Alfonso si è già mosso per individuare rapide modalità di accesso anche a queste provvidenze.