Ci ritroviamo sistematicamente a parlare del gap infrastrutturale che tiene sotto scacco questa regione. In particolare, penso alle aree interne del medio e alto Molise, scollegate dal resto del territorio e pesantemente penalizzate da infrastrutture non idonee. Eppure, anche quando i fondi per risolvere questi problemi ci sono, la vecchia politica perde tempo ad aggrovigliarsi su sé stessa. Invece, come sarebbe normale, di cercare soluzioni praticabili nell’immediato. È questo il caso della Fresilia, un’importante opera viaria di collegamento tra la fondovalle del Trigno e quella del Biferno. L’inerzia del governo regionale e della Provincia di Isernia sta facendo saltare il banco, con la riprogrammazione di quasi 40 milioni di euro. E’ quanto sostengono i sei portavoce del M5S in Consiglio regionale.
“Ieri – sottolineano Greco, Nola, Manzo, Primiani, Fontana e De Chirico – abbiamo portato in Consiglio regionale una proposta semplice: istituire immediatamente un tavolo tecnico per individuare gli strumenti più opportuni al fine di superare i vincoli paesaggistici, che bloccano la realizzazione del terzo lotto. Il primo ente che deve rimuovere i vincoli è proprio la Regione Molise. L’ultimo pezzo di cantiere sottoposto a vincolo, che riguarda un brevissimo tratto, rischia infatti di paralizzare l’intera infrastruttura, con vaste aree del Molise condannate ad un inesorabile isolamento. Che, a sua volta, porta al famigerato spopolamento, all’impossibilità di fare impresa, di lavorare, persino di studiare di tantissimi molisani. Pensate, la sola realizzazione della Fresilia permetterebbe, ad esempio, ai cittadini dell’alto Molise di raggiungere Campobasso risparmiando ben 30 chilometri”.
Ed ancora: “Ci pareva una proposta di assoluto buonsenso, ma il presidente ha chiesto e ottenuto il voto contrario della maggioranza, rimandando ad una presunta soluzione alternativa: destinare i circa 40 milioni ad altre opere e poi procedere con un mutuo per finanziare la Fresilia, in un secondo momento. Allo stesso tempo, però, Toma e i suoi hanno espresso un voto favorevole alla mozione del consigliere Iorio, che prevedeva un impegno generico per rimuovere gli ostacoli alla realizzazione dell’infrastruttura. Ma, nonostante i comunicati trionfalistici sullo sblocco dei lavori, la verità è che il governo regionale intende utilizzare quei 40 milioni per altri scopi. Per la Fresilia poi si vedrà. Lo hanno detto chiaramente in aula. E i cittadini sono stati, ancora una volta, presi in giro”.
Infine, i pentastellati concludono: “Ora ci domandiamo: Toma crede davvero che si possa accendere un mutuo per finanziare un progetto bloccato da un vincolo paesaggistico? Lo stesso Toma pare abbia cercato soluzioni con il ministro Franceschini. Che, ovviamente, gli avrà risposto: il problema sta tutto nel vincolo regionale, i vincoli statali derivano da quelli regionali. Stando così le cose, se tutto va bene accenderemo un mutuo, ritardando la realizzazione dell’importante opera strategica di almeno 3 o 4 anni. Se tutto va male, invece, avremo perso 1,6 milioni per la progettazione di un investimento che non vedrà mai la luce. E quelle aree resteranno isolate. Insomma, a questo punto viene da chiedersi: a che gioco stanno giocando? A chi giova l’isolamento infrastrutturale di una vasta area della regione? Bisognerebbe lavorare giorno e notte per rimuovere vincoli inutili, ma non sembra essere un interesse condiviso”.