L’imponente partecipazione alla ‘Ndocciata dei giorni scorsi e la conseguente visibilità sui social e sulla stampa stanno dando una mano a quello che la stessa Giunta municipale di Agnone definisce «l’intento ultimo», che è quello di dare vita non solo a una vera e propria rete dei fuochi cerimoniali che abbracci tutta la Penisola, ma soprattutto che «possa avanzare una candidatura Unesco quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità».
E in occasione del terzo rito dei fuochi, alla presenza dei funzionari del Ministero della Cultura, i Comuni di Acquaviva Collecroce (CB), Casalvecchio di Puglia (FG), Collelongo (AQ), Manciano (GR), Montelongo (CB), Pietracatella (CB), Poppi (AR), Tufillo (CH) e le associazioni Pro Loco – Pro Canneto Roccavivara APS, Associazione Sant’Antonio Abate “La Cuttòra”, Pro Loco Saturnia APS, Associazione Sant’Antonio Pietracatella ONLUS; A.S.D. Badia Prataglia 2001, hanno sottoscritto il primo “Addendum” al protocollo d’intesa già sottoscritto lo scorso anno. Insomma, si entra nel vivo della candidatura Unesco e il Comune capofila, Agnone appunto, spinge sull’acceleratore. Considerato che si rende necessario predisporre una prima iniziale presentazione del progetto, «allo scopo di raccogliere una preliminare complessiva valutazione di meritevolezza da parte delle comunità coinvolte e da parte del Ministero della Cultura e, quindi, auspicando che l’idea possa trovare coinvolgimento e pronta condivisione», la Giunta guidata dal sindaco Saia, riunita all’uopo nei giorni scorsi, ha deliberato di «attivare tutte le azioni necessarie finalizzate al raggiungimento dell’obiettivo proposto».
«In tale ottica – spiegano dalla casa municipale – è indispensabile individuare un organo incaricato della elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, con l’individuazione di un’apposita figura responsabile».
Trattandosi di un percorso complesso che comporta conoscenze specialistiche e approfondimenti delicati, la Giunta ha deliberato di dover coinvolgere la professoressa Letizia Bindi dell’Università del Molise, «in considerazione del suo brillante curriculum relativo alla formazione e attività di docenza ed alle esperienze di lavoro pienamente rispondenti per lo svolgimento dell’incarico, e che, per giunta, ha già assistito mirabilmente il Comune di Agnone nella candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026, alla quale, peraltro, l’iscrizione degli antichi rituali del fuoco alla Lista del patrimonio immateriale UNESCO, si riconduce in modo evidente e, anzi, ne costituisce eredità e prosecuzione». Inoltre, su richiesta della stessa Bindi, l’esecutivo ha deciso di affiancare alla prima Jacopo Trivisonno, antropologo, attualmente impegnato in un dottorato di ricerca, il cui curriculum è stato acquisito agli atti del Comune.
Bindi si occuperà di progettazione, coordinamento, colloqui per la preparazione e sviluppo della candidatura, schedatura cerimoniali del fuoco, cura e coordinamento delle attività preliminari alla redazione del piano di salvaguardia, attività di organizzazione e progettazione e gestione degli eventi previsti dalle comunità e della raccolta di documentazione audiovisiva e fotografica a supporto. Mentre Trivisonno si interesserà al monitoraggio delle attività delle comunità dei praticanti per il piano di salvaguardia, dell’attività di organizzazione e supporto alla progettazione e gestione degli eventi previsti e della preparazione del dossier di candidatura. Dopo aver stanziato, quale rimborso spese e compensi per i due professionisti individuati, risorse complessive per euro settemila, con imputazione al capitolo 1492 del bilancio corrente, la Giunta ha deliberato ufficialmente di «avanzare una candidatura Unesco quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità della Rete dei fuochi cerimoniali».