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  • Guardie venatorie volontarie, da sei mesi in attesa che la Regione costituisca la commissione d’esame

    «Evidentemente in Regione Abruzzo reputano che le guardie venatorie volontarie servano a poco o addirittura a nulla. Forse è per questo che in sei mesi di tempo dalla fine del corso, al quale hanno partecipato, pagando, oltre sessanta persone, gli uffici tecnici regionali del settore e dell’assessorato competente non sono stati in grado di nominare una commissione d’esame».

    Primo da sinistra l’assessore regionale alla Caccia, Emanuele Imprudente

    Angelo Pessolano, presidente provinciale del Chietino della associazione venatoria ArciCaccia, denuncia i ritardi e forse anche l’ostruzionismo della Regione Abruzzo.

    «Il corso, assentito dalla stessa Regione Abruzzo, è finito a metà maggio scorso. – riprende Pessolano – Da allora, mi pare siano passati più di sei mesi, la Regione non ha saputo o forse sarebbe meglio dire non ha voluto nominare la commissione d’esame. I corsisti aspettano, dopo aver regolarmente pagato e frequentato il corso, e corrono il rischio di dimenticare anche le nozioni apprese durante le ore di lezione. Se la Regione Abruzzo non è in grado di nominare una commissione d’esame o non vuole farlo per scelta “politica” lo dica apertamente e magari ci pensiamo noi come associazione venatoria. La domanda che ci facciamo è questa: perché non si riesce a nominare questa commissione d’esame? Forse qualche associazione venatoria o di categoria non nomina i suoi commissari? Non vorrei si trattasse dell’ennesimo sabotaggio alle operazioni di controllo della specie cinghiale, atteso che le guardie venatorie volontarie possono svolgere il ruolo di ausiliari della Polizia provinciale nelle suddette attività».

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