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  • I fanatici anticaccia ci riprovano: depositata la richiesta di referendum contro la caccia

    «E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la notizia del deposito formale della richiesta di referendum nazionale contro la caccia presentata dalle varie organizzazioni animal-ambientaliste, riportante il seguente quesito referendario “ Volete voi che sia abrogata la legge 11 febbraio 1992, n. 157, “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” nel testo risultante dalle successive modifiche ed integrazioni?”. Da oggi i promotori dell’iniziativa contro la caccia avranno novanta giorni di tempo per raccogliere le 500mila firme necessarie all’indizione del referendum nazionale che, se si riusciranno a raccogliere le firme necessarie, si dovrebbe tenere entro l’anno 2022».

    Ne dà notizia Sergio Berlato, deputato italiano al Parlamento europeo e presidente dell’Associazione per la Cultura Rurale.

    «Divieto di utilizzo del piombo in tutta Europa, sospensione dell’attività venatoria con il pretesto dell’influenza aviaria, sistematica decurtazione dei calendari venatori, parco-mania dilagante che sottrae territorio agrosilvopastorale utilizzabile con percentuali di territorio che vanno ben oltre i limiti massimi previste dalle normative statali, attacchi sistematici ai portatori della cultura rurale su tutti i mezzi di informazione, convocazioni delle sole associazioni animal-ambientaliste da parte del nuovo Governo con la costituzione su loro richiesta del Ministero della transizione ecologica, sono solo alcuni dei segnali inequivocabili che dimostrano la volontà di sferrare un colpo mortale alle attività portatrici della cultura rurale, iniziando dalla caccia. – continua Berlato – Per chi ancora non lo avesse capito, è indispensabile unire urgentemente le forze di tutte le attività portatrici della cultura rurale per sconfiggere i nemici comuni che ci vogliono annientare».

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